“L’odierna sentenza con la quale la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che l’Italia è venuta meno all’obbligo ad essa incombente di attuare misure per impedire la diffusione del batterio Xylella Fastidiosa, in particolare per non aver proceduto immediatamente alla rimozione, nella zona di contenimento, di tutte le piante infette nella fascia di 20 km della zona infetta e per non aver garantito, nella zona di contenimento, il monitoraggio della presenza del batterio, è una condanna annunciata”.