La Regione Basilicata aderisce a “Nessuno tocchi Caino”
La Regione Basilicata ha aderito per il 2010 all’associazione “Nessuno Tocchi Caino” in virtù dell’impegno della stessa organizzazione contro la Pena di Morte.L’adesione fa seguito ad una deliberazione di Giunta avvenuta su proposta del Presidente Vito De Filippo. “Abbiamo ritenuto opportuno – spiega il presidente della Regione Vito de Filippo – sostenere la campagna dell’Associazione per la concreta attuazione della risoluzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la moratoria alla pena di morte. Attualmente ci sono ancora Paesi come la Cina, l’Iran o l’Arabia Saudita che fanno frequente ricorso alle esecuzioni capitali, il 98% del totale si verifica lì, e anche se la Basilicata è una piccola regione, il senso dell’adesione è quello di ribadire che nessuno deve sentirsi escluso dalla promozione e il rispetto dei diritti civili e delle libertà civili e religiose”.L’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, impegnata nella campagna “contro la pena di morte”, negli ultimi anni ha lavorato senza risparmio di energie e sacrifici, spesso senza mezze, per ottenere la moratoria ottenendo un plauso nazionale e mondiale per il nostro Paese, che ha riportato all’attenzione della comunità internazionale la nostra storia di civiltà, nel campo dei diritti umani e della giustizia.Negli ultimi quindici anni ben 54 Paesi hanno abbandonato la pratica della pena di morte, e le abolizioni e le moratorie, legali e di fatto, che ci sono state hanno significato migliaia di fucilati, di impiccati, di giustiziati tramite iniezione letale in meno.“Oggi più che mai – hanno detto il segretario e il tesoriere dell’associazione, Sergio D’Elia e l’on. Elisabetta Zamparutti, in una lettera al presidente De Filippo - guardiamo all’abolizione definitiva della pena di morte. Occorre diffondere la Risoluzione nel mondo perché i Paesi che ancora praticano la pena capitale adottino la linea stabilita dalle Nazioni Unite: moratoria delle esecuzioni in vista dell’abolizione definitiva della pena di morte”.
Fonte - basilicatanet.it