Com. Stampa Cons. Reg. Mario Venezia. Il buon canto ed il cattivo razzolare
Il Presidente De Filippo recentemente ha asserito che le crisi economiche e finanziarie che colpiscono, periodicamente, i Paesi possono, anzi devono essere utile occasione per riconsiderare, rivedere e rimodulare le logiche politiche che hanno determinato, sino a quel momento, l'utilizzo delle risorse finanziarie anche in considerazione dell'assunto che il ritorno a condizioni passate sia molto difficile.Tuttavia, pur condividendo quanto detto, noi del PDL abbiamo fondate ragioni per dubitare che dalle affermazioni di principio sia possibile passare a dati di fatto in una Regione, come la nostra, da troppo tempo governata da una sinistra politica, purtroppo, intestardita su una gestione della cosa pubblica fortemente spinta verso forme clientelari, a tutti conosciute, e sull'impiego degli enormi flussi finanziari in maniera sterile, improduttiva e frantumata in mille rivoli utili ad accontentare le pressanti richieste dei “clientes”. Flussi finanziari sperperati piuttosto che convogliati in ambiti produttivi capaci di far crescere la vocazione imprenditoriale e professionale delle nostre giovani generazioni che, purtroppo, sono costrette a cercare (e il più delle volte ci riescono) migliore fortuna fuori dalla Basilicata.Per dimostrare quanto appena affermato potremmo fare centinaia e centinaia di esempi di autentico sperpero del danaro pubblico ed in questa ottica trovano spiegazione le motivazioni che mi hanno spinto a presentare una mozione che sarà, finalmente, discussa nel prossimo consiglio regionale per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulle assunzioni avvenute in Basilicata negli ultimi lustri. Tuttavia per non essere tacciato di avanzare osservazioni con lo sguardo rivolto al passato, mi permetto di evidenziare che se il buon tempo si vede dal mattino non sembra che per la Basilicata si apra una buona giornata visto che questa maggioranza non vuole, assolutamente, scrollarsi di dosso le vecchie cattive abitudini, da troppo tempo coltivate.Emblematico è quanto accade in agricoltura. Avevamo, come centrodestra, correttamente evidenziato che sarebbe stato utile pervenire ad una rapida definizione del riordino degli Enti sub-regionali operanti in questo settore: ARBEA, Consorzi di Bonifica e ALSIA. Enti che permanendo nell’attuale condizione di palese difficoltà operativa (a seguito di commissariamenti, limiti finanziari, azioni ministeriali volte a porre fine a mal funzionamenti etc.) rappresentano un onere secco per la collettività a fronte di un rapporto costi/benefici prossimi a zero se, non proprio, negativi. Proprio in tale ottica abbiamo avanzato una proposta che riguarda l’ARBEA, il più “disastrato” dei tre Enti, guidato per circa un decennio da Di Mauro.Abbiamo atteso (inutilmente) una risposta ed, eventualmente, una proposta anche alternativa da parte del Presidente De Filippo soprattutto dopo aver letto sugli organi di informazione prese di posizione da parte dei singoli consiglieri regionali di maggioranza alquanto diversificate e contrastanti tra loro. Ma il silenzio di De Filippo e del suo assessore al ramo è evidentemente indicativo della confusione che regna nella odierna maggioranza di governo. Così come, purtroppo, significativa appare l’assenza di una proposta chiara e spendibile da parte del mondo agricolo regionale che, tra l'altro, sarebbe il principale fruitore dei servizi di tali Enti e, quindi, titolato a far sentire il proprio parere.Quale è il senso di procedere alla nomina di un direttore dell’ARBEA (ricorrendo per giunta ad un personaggio esterno alla stessa Regione ed elevando in tal modo la spesa) in assenza di un chiaro progetto per il suo futuro, se non quello clientelare di garantire una postazione ad una componente del PD, mentre per l’ALSIA si mantiene, da oltre quattro anni, una variegata gestione commissariale ed, infine, per i Consorzi di Bonifica si prorogano gli organi consortili impedendo la democratica procedura del rinnovo?Tre Enti, tre logiche diverse, un unico obiettivo: conservare le postazioni per assicurare la gestione del consenso. In spregio dei reali e concreti interessi della collettività ed a scapito degli stessi dipendenti di quegli Enti che, certamente, professionalmente vivono male questa condizione di permanente difficoltà amministrativa.Noi del PDL continueremo a denunciare il permanere di questo stato di cose nella convinzione che in tal modo riusciremo a risvegliare le coscienze dei lucani cloroformizzati ed a cambiare gli equilibri politici in una Regione da troppo tempo paralizzata, penalizzata, mortificata ed umiliata.
Il Consigliere Regionale Dott. Mario Venezia
Potenza, 4 novembre 2010