UGL Basilicata 150 anni d'Italia

“In occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia, vogliamo ricordare il percorso di una Repubblica fondata sul lavoro, che si snoda attraverso la storia delle sue strutture produttive. Un cammino iniziato con la prima officina artigianale, con lo stabilimento del Lingotto del 1922, con la catena di montaggio di Mirafiori negli anni Cinquanta, con gli uffici dei progettisti e di quei colletti bianchi che ricordarono all’Italia che ‘fabbrica’ non vuol dire solo catena di montaggio. E chiediamo anche una riflessione su cosa è cambiato in questi 150 anni, anche alla luce della situazione attuale della Basilicata e della situazione socio-economica della nostra regione”.E’ la riflessione di Luigi D’Amico, segretario provinciale dell’UGL di Matera e di Giuseppe Giordano, della segreteria regionale dell’UGL Basilicata.

“Esistono diversi modi per contare gli anni dell’Italia: uno di questi è camminarci in mezzo, attraversarne i percorsi economici, politici e sociali, sfiorare oggetti e luoghi che ne sono stati protagonisti. Va ricordata la prima vettura prodotta, lusso per pochi, e anche l’auto da corsa Mefistofele, diabolico bolide che nel 1924 stabilì il primato mondiale con 234,97 chilometri orari, il primo trattore, del 1919, l’autocarro usato dalle truppe italiane nella Grande Guerra, la Littorina, orgoglio delle ferrovie in epoca fascista e anche il caccia G91 che fu adottato dalla Nato negli anni caldi della guerra fredda. L’ UGL Basilicata vuole ricordare i cambiamenti nello stile di vita italiano, che si possono anche ripercorrere grazie agli oggetti quotidiani come biciclette, frigoriferi e lavatrici, e alla storia di chi ha fabbricato questi oggetti”.

“Ancora oggi – proseguono - a distanza di 150 anni, dobbiamo ricordare il passato della nostra regione, glorioso nonostante i problemi economici e sociali, la criminalità, il fenomeno dell’emigrazione. Abbandonando la via percorsa da Garibaldi, si raggiunge Melfi, che dopo l’unità è stata protagonista del fenomeno del brigantaggio, ma nonostante tutto ha lottato per il suo sviluppo economico e industriale, e attualmente è sede di un’importante fabbrica della Fiat”.

“La provincia materana – concludono -, territorio da sempre vissuto sull’agricoltura, ha incominciato anch’essa a sviluppare un’industrializzazione ben avviata nel settore chimico e salottiero. Tuttavia, le vicende negative dell’ultim’ora, tra cui la crisi del mobile imbottito, un turismo mai decollato, i problemi dell’agricoltura e la fragilità delle infrastrutture lucane, penalizzate dalle ultime alluvioni, hanno riportato il territorio materano e più in generale quello lucano ad essere definito la cenerentola del Sud, data la forte presenza di difficoltà economiche e sociali. Per questo riteniamo necessaria una profonda riflessione sul nostro passato, orientata ad un futuro migliore che non prescinda dall’orgoglio delle nostre radici”.

UFFICIO STAMPA UGL BASILICATA

 

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