Telesca e Giordano ,UGL: difendere i Lucani dal Cancro.
“All’UGL Basilicata stupisce che i media parlino vagamente che sarebbero 44 le zone a maggior rischio tumore in 44 siti contaminati sparsi in tutta la penisola italiana. L’UGL informerà sul territorio i cittadini, i lavoratori, le aziende, le amministrazioni e porterà nelle stanze istituzionali della Regione il proprio grido d’allarme per la difesa inequivocabile della gente lucana. I Sin (Siti d'interesse nazionale), sono stati mappati dallo Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento. L'elenco completo dei siti è stato stilato da esperti dell'Istituto superiore di sanità, della sede di Roma dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Università La Sapienza”.
La denuncia arriva ad alta voce dal segretario provinciale dell’UGL di Potenza , Vito TELESCA e da Giuseppe GIORDANO della segreteria regionale UGL Basilicata i quali aggiungono che “dei 44 Sin 15 si trovano al sud, 21 al nord e otto al centro. I residenti in prossimità di queste aree sono in tutto 5 milioni e mezzo. Molto varia l'estensione dei Sin: la maggior parte si limita a un solo comune, ma alcuni ne coprono diversi e in un caso arrivano addirittura a 77. Da una verifica dell’UGL Basilicata, nei nove Comuni del bacino idrico fiume Sacco, si trova un impianto chimico ed idem nelle nostre aree industriali Val Basento tra Potenza e Matera.
In Basilicata, si muore di cancro notevolmente di più rispetto che al resto del territorio nazionale oltre che, la bomba a orologeria della Lucania sta ancora ticchettando. La cattiva gestione della politica lucana e la mancata messa in sicurezza del territorio, infatti, determina la continua infiltrazione di acqua piovana che continua a produrre biogas a contatto con i rifiuti. Questo fenomeno pericoloso – continuano i leader UGL, Telesca e Giordano - è destinato pertanto ad accentuarsi con il tempo: l’inquinamento ambientale causato dai biogas può continuare ancora per decine di anni. E stiamo parlando di veleni pericolosissimi. Gli effetti di una mancata politica preventiva alla salute e delle conseguenze e rischio che la popolazione lucana è esposta, è sinonimo di un lavoro politico e programmatico mal compiuto con ricadute che sono disastrosi perché , il biogas si infiltrerà sempre più lentamente andando ad interessare aree agricole e urbanizzate sempre più vaste mentre, - denunciano i sindacalisti UGL - prelievi idrici anche autorizzati possono improvvisamente estrarre acqua inquinata usata anche per scopi irrigui di prodotti ortivi il cui consumo potrebbe influire negativamente sulla salute dei cittadini ignari. Se tutto ciò non bastasse, a renderci più ‘felici’ ci aggiudichiamo anche la temuta nube radioattiva proveniente dal Giappone che è sui cieli italiani se pur gli esperti, in realtà, sin dai primi giorni dopo l'allarme nucleare a Fukushima, avevano dichiarato che non c'era nulla da temere. A tal proposito, l’UGL Basilicata sollecita l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ad attestare i livelli di radioattività, verificando se sono inferiori, di molte migliaia di volte, a quelli che potrebbero realmente destare preoccupazione. La preoccupazione sale certamente – concludono Telesca e Giordano - , una condizione di piovosità potrebbe preoccupare. L’UGL tiene a precisare che nel caso di Chernobyl, ad esempio, ci furono giornate di pioggia in Italia e in altri paesi europei. Da allora, molti anni dopo, ancora qualche danno fisico, di persone colpite dalle radiazioni, in Italia, si è registrato. Precisiamo che in parti d’Italia, poi, vennero registrati i maggior livelli di radioattività, dovuti a corrente, ai venti che spiravano e che ovviamente possono spingere tale radioattività in un posto piuttosto che in un altro e per tanto l’UGL considera il tutto non di poca rilevanza per il bene dei cittadini".
UFFICIO STAMPA UGL BASILICATA