La Basilicata in vetrina al Vinitaly
Cala il sipario sulla 45ª edizione del Vinitaly di Verona che passerà alla storia come l’edizione dei record. Nei cinque giorni della manifestazione più di 156 mila visitatori di cui oltre 48 mila stranieri. Come ogni vino ha il suo bicchiere, così ogni visitatore ha il suo Vinitaly: c’è quello delle lunghe camminate tra i padiglioni e quello delle sbronze, quello a sfondo sociale e quello dei buyers, quello dei giornalisti chini a battere notizie in sala stampa e quello dei curiosi a caccia novità, quello delle commemorazioni per i 150 anni dell’unificazione d’Italia e quello dei produttori. Ma il vino non è solo folclore, è soprattutto mercato e muove una fetta non indifferente di economia. Un bene da tutelare, esaltare e valorizzare perché l’unione si sa, fa la forza.Vinitaly è quindi una vetrina importante per l’Italia e la regione Basilicata si è presentata con una quarantina di produttori, più potentini che materani, sfoggiando il meglio del meglio delle sue tipicità. Vinitaly non è solo la fiera dei vini e dei distillati, ma anche di una delle produzioni italiane più esportate nel mondo: l’olio. Infatti all’interno della fiera veronese c’era anche Sol, il salone interamente dedicato all’olio extra vergine d’oliva, carico dei profumi, delle tipicità e dei gusti dei territori d’origine, proposto in mille varianti e accostamenti. L’olio incarna assieme al vino e al pane, il trittico dei cibi sacri alle civiltà cullate dal Mediterraneo. Un dato curioso è il numero elevato di donne produttrici di olio presenti in fiera che si sono non a caso, riunite nell’Associazione nazionale donne dell’olio. Un brindisi sotto il segno dell’ottimismo che è il profumo della vita, come diceva Tonino Guerra.
Ilenia Litturi
13 04 2011