Sveva Casati Modignani: ritratto di signora

FOTO HOME SVEVA CASATI MODIGLIANILa presentazione del suo ultimo romanzo «Léonie» edito da Sperling & Kupfer a Gallio, nell’altopiano di Asiago, è stata l’occasione per intervistare la signora della letteratura italiana, Sveva Casati Modignani, che non a caso, è una delle firme più amate della narrativa contemporanea. Una signora nel vero senso della parola, avvolta dall’eleganza d’altri tempi, limpida e nitida nelle idee, che riesce ad incantare con la parola. Applausi, commozione e risate si sono susseguiti tra la platea che è accorsa in massa ad ascoltare la sua storia, piena di vita e buonsenso, intrisa di quella saggezza tramandata da chi è stato in grado di adattarsi al ritmo delle stagioni. Perché un testo non è solo lingua, è sensazioni, emozioni, è frutto della cultura che l’ha creato e plasmato.

La luce che emanano i suoi romanzi, invita a star bene. Qual è la sua ricetta?
Ma io non ce l’ho una ricetta, se ci fosse una ricetta, credo che tutti sarebbero in grado di fare dei romanzi uguali o anche migliori, quindi gli scrittori non hanno mai una ricetta, ce l’hanno i cuochi.

Il titolo è magnifico, una sorta di nasino all’insù. Come lo ha scelto?

Per la forza della protagonista; l’ho chiamata Léonie perché è davvero una leonessa, è una donna molto forte e determinata.

Cosa non deve mai mancare in un suo romanzo?

L’amore.

Ricorda qual è stata la prima cosa che ha scritto?

Sì, un racconto per la parrocchia quando avevo otto anni.

È stato il mestiere a sceglierla?

Sì, credo di sì.

L’essere donna è una marcia in più?

Non c’è dubbio. Noi donne abbiamo anche più di una marcia in più rispetto agli uomini. Siamo forti, siamo “strong”, siamo tutte leonesse.

Secondo lei un aspirante scrittore deve farsi leggere da un autore che ama?

Un aspirante scrittore devi farsi leggere da un editore che gli dice se val la pena che continui a scrivere oppure no.

Se le dicessi Basilicata, cosa le viene in mente?
Matera, la città dei Sassi. Bellissimi! Li hanno recuperati e adesso, secondo me, hanno perso molto della loro natura vera, reale e sono diventati a volte uno spettacolo un po’ chiassoso che infastidisce; ma i Sassi che io ho conosciuto anni fa, quando li guardavi dall’alto e vedevi queste lucine fioche nelle strade, ti sembravano un paesaggio del presepe, erano bellissimi, è un patrimonio dell’umanità che per carità, non lo guastino!


lenia Litturi

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