Venezia: a cosa sono serviti i soldi del petrolio?
“La conferenza stampa del presidente De Filippo ha innescato, com'era prevedibile, una ridda di dichiarazioni, polemiche, riflessioni ed imbarazzati silenzi su un tema che per anni ha consentito ai vari governi regionali, tutti di centro sinistra (non dimentichiamolo mai), di prendere, letteralmente, per i fondelli oltre che la comunità lucana, l'intera comunità nazionale.Per troppo tempo il partito regione ha gozzovigliato sulle tavole degli accordi con le maggiori compagnie petrolifere, non dimentichiamolo mai, promettendo alla Basilicata, soprattutto nelle varie tornate elettorali, un nuovo Eldorado.Ma, trascorso un ventennio ed intascato milioni di euro consumati nel peggiore dei modi, dell'Eldorado nessuna traccia, anzi, a differenza di quanto accade nel resto del mondo, il petrolio è diventato un enorme fardello di cui disfarsene al più presto. Perchè? È la domanda che continuo a porre”.
Inizia così una lunga dichiarazione del consigliere regionale del Pdl Mario Venezia, che, commentando la conferenza stampa del presidente De Filippo sui temi del petrolio, parla di “misteri lucani come i tanti misteri della politica lucana che, da anni, registra esclusivamente fallimenti Non un settore produttivo, come dico da tempo, può ritenersi esente dall'azione distruttrice del Partito Regione e dei suoi commensali, nessuno escluso. Esiste, in Basilicata, un'azione, un atto politico che abbia dato esiti positivi? Fallite le politiche industriali, quelle agricole, artigianali, ambientali, oggi tocca, addirittura, alla politica energetica per eccellenza, fallimento dichiarato da De Filippo nella ormai famosa conferenza stampa. A cosa sono serviti i fondi delle royalties del petrolio? Lo ha confermato lo stesso De Filippo. A finanziare il bilancio, deficitario, della sanità, a sostenere lo stato di povertà dei lucani con il reddito di cittadinanza, ad imbrogliare lo Stato e gli operai con la forestazione. Milioni di euro per incentivare, alimentare ed accrescere lo stato di povertà, indigenza dei lucani. Lo ripeto, a differenza di quello che accade nel resto del mondo. Ma i proventi del petrolio non sono soltanto quelli delle royalties. Altri milioni erano previsti dagli accordi del 1998 con Eni e del 2004 con Total. Che fine hanno fatto quegli accordi? Il primo, tra impegni, finanziamenti di progetti, monitoraggi ambientali ed azioni di sviluppo economico pesava oltre 300 miliardi di vecchie lire, il secondo qualche milione di euro in più. Non vorrei ricordar male ma le conclusioni dei lavori della vecchia commissione regionale d'inchiesta furono inequivocabili, gli accordi non erano stati completamente rispettati. Perchè? Perchè il governo regionale non ha provveduto a far rispettare i patti? Perchè Eni e Total non hanno rispettato i patti? Chi è omissivo? Qual è la verità?”.
A parere di Venezia “certamente De Filippo non può pensare che la cosiddetta moratoria possa sollevarlo dalle responsabilità politiche maturate in anni di governo, come tutto il centro sinistra lucano, nessuno escluso. Ci racconti il presidente, per filo e per segno, la verità su di una vicenda che, giorno dopo giorno, si ammanta dei colori oscuri di un giallo che non può concludersi senza la scoperta del movente e l'individuazione del/dei colpevole/i. De Filippo piuttosto che piangere sul latte versato, arrivando persino ad attribuire esclusivamente ai suoi predecessori le responsabilità, abbia il coraggio di dichiarare pubblicamente il fallimento della sua politica e di quella di tutto il centro sinistra lucano. Ma questo non basterebbe, perchè i danni procurati sono di tale portata da richiedere una immediata assunzione di responsabilità per cercare di evitare, alla Basilicata, il default e l'umiliazione di un ‘commissariamento’ da parte dello Stato”.
“In questo momento di particolare crisi politica, economica e sociale regionale – continua l’esponente del Pdl -, caratterizzata da una forte debolezza contrattuale, nei confronti dello Stato che, riscontrata una ‘crescita lenta’, vuole ‘potenziare le estrazioni’ in Basilicata, è necessario non cercare di eludere le proprie responsabilità, o addirittura furbescamente fomentare la piazza, ma prendere atto dello stato delle cose e impegnare tutto il Consiglio regionale a rivedere e rifondare la Basilicata purgandola da quel sistema parassitario costruito in anni di potere ininterrotto. Si dia l'avvio, finalmente, ad una nuova stagione politica, in cui tutta la classe dirigente sia responsabilizzata a salvare la Basilicata. Si guardi, finalmente, a politiche di sostegno di tutto il sistema produttivo regionale, laddove ancora esistente; la si smetta di pensare che il bilancio regionale debba essere utilizzato esclusivamente a fini elettorali; la si smetta di utilizzare i fondi del petrolio per sostenere la spesa; si attui, finalmente, il riordino della governance mediante la razionalizzazione e soppressione dei tanti enti inutili e fonte di sperpero; si guardi alle tante eccellenze lucane come autentica risorsa per la regione e si attuino, finalmente, politiche meritocratiche. Si abbia il coraggio di mandare a casa chiunque si sia reso responsabile dei disastri regionali e si pensi di rimodulare, aggiornare, tutto il sistema pubblico lucano fino a rivedere completamente quel piano sanitario che, già da oggi, è da ritenersi un autentico assegno a vuoto (si guardino, ad esempio, i dati dell'emigrazione sanitaria, delle liste di attesa e dei tanti disservizi). La si smetta, infine, di attribuire promozioni di carriera alla Sigillito”.
“Quello appena disegnato, sebbene a grandi linee, è un percorso complesso ma fattibile – conclude Venezia - e darebbe senso allo stesso Consiglio regionale, la massima assise locale, costretto, come accade dal suo insediamento, a discutere di tante cose inutili perchè manca un indirizzo forte da parte del governo. Forse, in questo modo la politica darebbe finalmente le risposte attese, da troppo tempo, alla Basilicata ed al crescente bisogno di anti politica. Rifletta De Filippo. Oggi non è tempo ne di generali ne di Masanielli. È il tempo delle responsabilità. Io, noi del Pdl, certamente non ci sottrarremo per il bene della nostra amata Basilicata. Venga, De Filippo, già da martedì prossimo, in Consiglio regionale e chieda, non a parole come nel passato ma nei fatti, la collaborazione di tutti ma a carte scoperte ed alla luce del sole. I margini per salvare la Basilicata ci sono ma i tempi sono stretti”.
Fonte - Consiglio informa
Basilicatanet.it