Val d’Agri, ok l’Osservatorio.In via di definizione un piano di qualità per l’aria. Fiducia alla comunità.
A pieno regime l’Osservatorio ambientale della val d’Agri. Il sistema di monitoraggio ambientale è stato potenziato con nuove centraline e metodiche avanzate ed è totalmente nelle mani di realtà pubbliche. I datisaranno a strettissimo giro tutti disponibili in internet.Il programma di lavoro si amplia a nuovi orizzonti. E’ il quadro che è stato presentato ieri mattina al Comitato Tecnico scientifico dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri ,composto da rappresentanti della Regione, delle Province, sindaci, associazioni ambientaliste,rappresentanze di agricoltori, imprese artigiani e del Parchi Appennino Meridionale e Pollino, nel corso di un incontro che si è tenuto presso la sede dell’Osservatorio a Marsiconuovo.“Abbiamo messo in campo una rete di competenze per della Regione, Vito De Filippo – e per questo abbiamo stretto una serie di alleanze con realtà di primissimo livello. Con il Cnr, ad esempio, abbiamo selezionato gli esperti che lavorano nell’osservatorio, con quella trasparenza e professionalità che allontana l’ombra della politica. E poi abbiamo fatto un alleanza con l’Istituto superiore di Sanità, prevedendo una spesa di 600mila
euro, per tenere sotto controllo la salute dei cittadini, ancora abbiamo scelto di lavorare con l’Università Bocconi, per mettere in campo un modello efficace di comunicazione che riesca a raggiungere tutti gli interessati rendendo patrimonio comune i dati del monitoraggio ambientale che abbiamo messo su con l’Arpab con più centraline e punti di osservazioni in grado da rilevare i dati sensibili in tempo reale”. Il direttore generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano ha spiegato nel dettaglio le misure.“ Il sistema dimonitoraggio attivato - ha detto - tiene sotto controllo aria, acque, di superficie e profonde, e verrà esteso a sostanze odorigene e altri indicatori e bioindicatori su un territorio di circa 100 chilometri quadrati, andando a costituire un modello avanzatissimo di monitoraggio ambientale. Si tratta di interventi pagati dall’Eni,ma realizzati, gestiti e validati dall’Arpab che poi trasmette i dati all’Osservatorio che ne cura la divulgazione. Così, ad esempio, è stato possibile monitorare in tempo reale quanto avvenuto in occasione della fiammata al centro Olio di Viggiano dello scorso 28 settembre quando – ha sottolineato Viggiano – abbiamo immediatamente registrato un leggero incremento dei valori di anidride solforosa e ossido di azoto, comunque a livelli inferiori rispetto a quelli individuati come limite di legge”. I parametri tenuti sotto controllo sono tanti da estendersi anche ad una serie di indicatori non previsti dalla legislazione vigente. “Per questi – ha chiarito Viggiano- non essendoci soglie limite previste abbiamo scelto di considerare le soglie indicate dall’Organizzazione mondiale della Sanità, in qualche caso causa di semplice fastidio per l’uomo” . Dati che saranno tenuti sotto controllo da una serrata rete di monitoraggio: 5 centraline per la qualità dell’aria, quattro piezometri per le acque sotterranee e 9 punti di monitoraggio di quelle superficiali, 4 centraline di rumore e 15 stazioni di rilevamento della micro sismicità che si sommano a quelle dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e una divulgazione quanto più comprensibile ed efficace. Sul sito che andrà on line a breve si potranno effettuare ricerche per tutte le date e per inquinanti, per tutti i valori, vedendo le evoluzioni registrate nel tempo in relazione ai limiti di legge. Nel corso dell’incontro sono intervenuti diversi amministratori comunali che hanno espresso apprezzamento per la linea decisa dalla Regione in tema di attività petrolifere, ossia di non consentirle al di fuori delle aree già oggetto di concessione, ed è stata sottolineata la necessità di accompagnare il lavoro fatto a livello di monitoraggio con una normativa in tema di qualità dell’aria. “Si tratta di questioni a cui prestiamo attenzione da tempo – ha assicurato l’assessore regionale all’Ambiente Vilma Mazzocco - ed è in via di definizione un piano di qualità dell’aria per la Val D’Agri che ci porrà a livelli avanzatissimi in questa materia. Il tutto nel quadro di una scelta di tutela del territorio che si compone di due aspetti: monitoraggi stringenti e trasparenza nella comunicazione per dare fiducia a tutta la comunità”.
Fonte - Basilicata Mezzogiorno online