Mattia (Pdl): nuovo grido d’allarme di Unioncamere
“Cosa deve aspettare ancora la Giunta regionale per uno scatto di reni indispensabile dopo il grido d’allarme di Unioncamere che accompagna gli scenari territoriali 2013 e che per la nostra regione riguarda principalmente i rischi di una desertificazione produttiva e l’aumento della disoccupazione?”. E’ l’interrogativo che pone il consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) per il quale “il crollo nel 2012 della spesa delle famiglie lucane per consumi pari al 4,3 per cento in meno, che è il più alto in assoluto nel Paese, la pesante diminuzione degli investimenti fissi lordi dell’8,9 per cento in meno, l’ennesima battuta d’arresto dell’export per il made in Lucania (meno 26,2 per cento) e, soprattutto, la previsione di crescita del tasso di disoccupazione nel 2013 sino a sfiorare il 16 per cento non hanno bisogno di ulteriori commenti”.
“E sono convinto – dice Mattia - che il presidente De Filippo, almeno questa volta, si asterrà dal rilevare che per alcuni parametri economici ci sono regioni del Sud che stanno peggio di noi. Piuttosto, se il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte, ci invita ad un’azione che si sviluppi in termini di sinergia e di concertazione, sui vari livelli e attraverso il coinvolgimento delle forze sociali, e a superare quelli che opportunamente chiama ‘compartimenti stagno’ non si potrà troppo girarci intorno. Non si può, peraltro, sottacere la profonda inadeguatezza della posta finanziaria contenuta nel bilancio di previsione 2013 per ‘sviluppo economico e competitività’: meno di 200milioni di euro (esattamente 196 milioni 676 mila) destinati a scendere nel 2014 a 36 milioni 772 mila e nel 2015 a 37 milioni 532 mila. Le risorse iscritte al capitolo di spesa riguardano per 106 milioni di euro il Programma Reti e altri servizi di pubblica utilità, per 71 milioni il Programma Industria, Pmi e artigianato e per 18 milioni i Programma Ricerca ed Innovazione. Si tratta in prevalenza di interventi finanziati con il P.O. FESR 2007-2013. Ciò denota che non si coglie l’esigenza di una revisione integrata dello sviluppo locale, né vi è il tentativo del superamento delle criticità che sono emerse nei cicli di programmazione che ormai sono all’approdo finale, soprattutto sul versante delle procedure e dell’attivazione degli interventi”.
“La questione centrale – afferma il consigliere del Pdl - è quella di individuare una strategia per fronteggiare la crisi con i mezzi, gli strumenti, le azioni di programmazione di cui disponiamo e di indicare meccanismi innovativi e soprattutto celeri per spendere tutte le risorse a disposizione, tagliando sprechi e spese improduttive ovunque esse si annidano. I ‘compartimenti stagno’ di cui parla Lamorte sono l’esempio più clamoroso del fallimento della programmazione della spesa comunitaria”.
- Fonte Consiglio Informa - basilicatanet.it