"The Bling Ring" l'ultima pellicola di Sofia Coppola
Un viaggio in aereo e un pezzo scritto magistralmente da Nancy Jo Sales su Vanity Fair hanno di fatto innescato l'interesse della poliedrica Sofia Coppola che è tornata dietro la macchina da presa dopo la parentesi dello spot di Miss Dior, che ha visto protagonista Natalie Portman.
Il suo quinto lungometraggio intitolato "The Bling Ring", racconta la storia vera di un gruppetto di benestanti adolescenti americani che per nove mesi, a cavallo tra il 2008 e il 2009 si è dilettato a svaligiare a Hollywood, le ville e le cabine armadio da mille e una notte, di celebrità del calibro di: Paris Hilton, Lindsay Lohan, Orlando Bloom, Rachel Bilson e Audrina Patridge. Bottino di oltre tre milioni di dollari tra gioielli, orologi, calzature e capi tutti rigorosamente griffati. Le maison hanno inizialmente storto il naso, declinando l'invito di vedere i loro capi "denudati e svergognati" ma è lampante -come ha dichiarato in una recente intervista la regista- che i protagonisti della vicenda, Nicki, Sam, Mark, Chloe e Rebecca erano più interessanti allo sgargiante bagliore di Hollywood più che ai capi rubati e sfoggiati... ma alla fine Sofia ha messo tutti d'accordo. Il suo nuovo film che vede nel cast Emma Watson, Israele Broussand, Katie Chung, Claire Pfister, Georgia Rock, Carlos Miranda, Leslie Mann e Kirsten Dunst, che ha inaugurato lo scorso maggio la sezione "Un Certain Regard" al Festival di Cannes, dopo le prime attesissime immagini proiettate al Giffoni Experience a fine Luglio, arriverà nel nostro Paese, distribuito da Lucky Red, il 26 Settembre (invece del 19), per dare modo alla regista di promuoverlo.
Il film va oltre la patina luccicante e accecante, puntando i riflettori su uno spaccato della società di oggi, disorientata e illuminata da traguardi fuorvianti, facendo riflettere gli spettatori sul compulsivo bisogno di apparire a tutti i costi, in nome del quale tutto è concesso e permesso. I singoli proiettano la crisi della società percorsa e percossa da un sentimento permanente di precarietà e insicurezza, perché si è passati da un futuro promessa a un futuro minaccia. Sofia non giudica, ma lascia giudicare. Le sue sono immagini da ascoltare e come scriveva Gobetti "mandami tanta vita".
Ilenia Litturi