Tempa Rossa; Monitoraggio ambientale e sociale per 'punto zero'
La Regione Basilicata, per il tramite del Dipartimento Ambiente, ha presentato oggi a Potenza la “baseline” ambientale e socio-economica, meglio nota come “punto zero”, del progetto Tempa Rossa, la cui concessione è stata affidata a Total E&P Italia Spa.
E’ l’avvio, che segna un precedente mai sperimentato nelle aree di estrazione, di una campagna di monitoraggio ancor prima dell’entrata in funzione dell’impianto di estrazione nel perimetro individuato nei territori dei comuni di Corleto Perticara, Gorgoglione, Guardia Perticara e Pietrapertosa, ma che riguarderà tutti e 13 i Comuni interessati dall’area di coltivazione “Gorgoglione”.
Redatto dall’Università “Luiss” e da Golder Associates per i diversi ambiti di competenza, il progetto preliminare è stato presentato oggi, alla presenza del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, ai sindaci dei Comuni e ai rappresentanti del Parco Gallipoli Cognato.
Già dal prossimo novembre, e solo dopo la costituzione del tavolo degli stakeholder (intorno al quale siederanno tutti i portatori d’interessi), prenderanno il via i sopralluoghi per verificare i punti di osservazione per il monitoraggio delle varie componenti. Il cronoprogramma fissa a fine 2015 la consegna del report finale, il “punto zero” per l’appunto.
L’analisi degli indicatori sarà condotta nel perimetro delle estrazioni che Total avvierà presumibilmente nel primo semestre del 2016. Entro l’avvio delle attività dell’impianto di coltivazione “Gorgoglione”, è stato ricordato oggi, ci si doterà del cosiddetto “punto zero” che misurerà lo stato attuale delle componenti ambientali, sociali ed economiche.
Con l’obiettivo di scattare una fotografia attuale nei tredici comuni di competenza, il monitoraggio mira a fornire la base dello stato ambientale e socio-economico delle componenti di interesse, necessario per la verifica dei trend evolutivi delle medesime durante l’esercizio delle attività estrattive. Con particolare riguardo all’ambiente, si tratta di produrre un inventario naturalistico secondo le metodologie adottate per le aree protette, indagando l’atmosfera, la matrice idrica superficiale e sotterranea, il suolo e il sottosuolo, l’inquinamento acustico, la vegetazione e la flora, la fauna e gli ecosistemi. Per ciò che attiene più strettamente gli aspetti sociali ed economici saranno monitorati gli ambiti dei servizi, delle opportunità occupazionali, delle condizioni economiche e della Rete sociale.
Il monitoraggio, è stato inoltre sottolineato, rappresenterà anche un’occasione di crescita del territorio, poiché l’analisi degli ambiti di studio richiederà l’impegno di competenze professionali avanzate che potranno essere reclutate in quella fascia di giovani altamente scolarizzata compresa tra i 20 e i 35 anni.
Fonte - Basilicatanet.it