Petrolio, Ugl Basilicata su dichiarazioni dell'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi.

FOTO HOME POZZO VAL DAGRI"Preoccupano e non fanno presagire nulla di buono le dichiarazioni dell'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi. Dopo anni di sfruttamento della Basilicata e delle sue risorse, l'aumento delle estrazioni di idrocarburi per salvare i conti dell'Italia non può essere la soluzione. Per questo auspichiamo che il Presidente della Regione Marcello Pittella prenda al più presto le distanze da queste dichiarazioni".È questo il commento dei segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano, in seguito all'articolo pubblicato dal quotidiano Il Messaggero dal titolo ‘Quel mare di petrolio che giace sotto l’Italia’. "In altre parole - spiega - l'ordine è trivellare, trivellare e trivellare. E non c'è spazio per fraintendimenti per quelle dichiarazioni che iscrivono Prodi al partito dei petrolieri. Dire che il nostro Paese è al primo posto per riserve di petrolio in Europa e che queste risorse restano non sfruttate, mentre si potrebbe raddoppiare la sua produzione di idrocarburi a circa 22 milioni di tonnellate equivalenti a maggiori entrate fiscali dello Stato di 2,5 miliardi ogni anno, vuol dire non solo conoscere i danni che le estrazioni di idrocarburi hanno prodotto in Basilicata, ma anche ignorarne la complessità e dimenticarsi ancora una volta delle popolazioni che sono costrette a subire tutte le problematiche connesse alle estrazioni. E stiamo parlando di una popolazione che è tra le più povere d'Italia, nonostante viva nella regione più ricca dello Stivale per risorse naturali. Soltanto martedì scorso, illustrando la sua relazione programmatica in Consiglio regionale – proseguono i segretari, Tancredi e Giordano -, il neogovernatore Marcello Pittella ha infatti chiesto il superamento del bonus idrocarburi e di utilizzare il fondo per l'inclusione sociale e la messa in sicurezza del territorio, oltre che per il sostegno ai giovani ed ai lavoratori disoccupati e senza ammortizzatori sociali. E anche la card carburanti, dopo il ricorso della Regione Veneto è sparita nel dimenticatoio e forse non sarà più rifinanziata, visto che le risorse destinate ai lucani, come minimo rimborso per tutti i danni creati dal petrolio, sono state dirottate altrove. Nulla di nuovo sotto il sole, insomma. Nel tempo – concludono Tancredi e Giordano - le proposte per un diverso utilizzo delle risorse del bonus benzina, da parte del Partito democratico, si sono sprecate. La novità vera, però, è che dopo anni di strenua difesa, anche l’ex Popolo della libertà, ora diviso tra il Nuovo centrodestra di Alfano e la nuova Forza Italia di Berlusconi, pare stia capitolando. In mezzo, 330mila lucani. Se il ‘generale’ Romano Prodi trova delle ottimi soluziuoni di salvataggio per l’Italia  si e si arrabbia, l’Ugl Basilicata rammenta che i lucani sono alla fame. Andava bene insomma fare sacrifici se ne fosse stato utile e si avesse ottenuto un ritorno per il bene del territorio ma i cittadini della Basilicata nonostante c’è il petrolio sono comunque costretti a tirare la cinghia, ma a farli non possono essere sempre e solo i servitori dei politici. In poche parole, ‘a forza di tirare la cintura quanti indossano la divisa sono ormai arrivati all’ultimo buco e loro non ce la fanno davvero più’”.

Ufficio stampa Ugl Basilicata

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