Finalmente il congresso: nessun timore per la partecipazione e per il confronto
I ballottaggi di domenica scorsa hanno avuto esiti significativi, in qualche caso sorprendenti. In generale hanno confermato, come ha subito sottolineato Matteo RENZI, che non ci sono posizioni di rendita sulle quali riposare.
E difatti il PD ha vinto laddove ha mostrato la volontà ed il coraggio di cambiare e invece è uscito sconfitto dove, come ahinoi anche a Potenza, al netto della scelta del candidato sindaco che avremmo fatto bene però a sottoporre comunque alle primarie, è sembrato dormire troppo sugli allori.
Il ponto vero è che l’elettorato è sempre più critico ed esigente e non si può più fare affidamento sulle vecchie logiche di fedeltà e di appartenenza. E così può accadere, come appunto a Potenza, a Perugia, a Livorno, che si conseguono risultati strabilianti alle europee del 25 maggio, e invece si incassano dolorose sconfitte quindici giorni dopo ai ballottaggi amministrativi che ci fanno perdere il Sindaco in città storicamente governate dal centro sinistra.
La straordinaria vittoria delle europee, con un Pd per la prima volta proiettato oltre il 40% dei voti, è il riflesso di un grande moto di attenzione e di fiducia verso il progetto di generale e radicale cambiamento di cui si è fatto interprete Matteo RENZI : un cambiamento politico, culturale, comportamentale, che RENZI ha imposto innanzitutto al PD e che poi ha tradotto in un coraggioso programma di governo, mettendo da subito in discussione gli equilibri stagnanti del Paese.
Ma la scelta del cambiamento e dell’innovazione non è un abito della domenica, è un riposizionamento decisivo e definitivo della politica riformista, che non consente deroghe, pause, contraddizioni, e che consiste comunque nel coraggio di mettersi continuamente in gioco, senza nessuna paura di affrontare nuove domande e nuove sfide.
L’esatto contrario dell’atteggiamento timoroso, difensivo, ondeggiante, che ha caratterizzato negli ultimi mesi il Pd lucano dinanzi alla più naturale e fisiologica delle sue scadenze interne, il congresso regionale, che oggi ha finalmente una data ufficiale: il prossimo 12 luglio.
Non so con quanta avvedutezza il gruppo dirigente regionale abbia ritenuto di poter tenere per tanto tempo la guida del partito in una condizione di precarietà e di incertezza. Ma mi dispiacerebbe molto se sia stato lo shock dell’inopinata sconfitta al ballottaggio di Potenza ad aver rimosso le ultime remore ed aver sventato gli ultimi tentativi di rinviare ulteriormente il congresso regionale.
Un congresso necessario ed urgente per rinnovare gli organismi dirigenti di un partito che rappresenta il perno del sistema politico regionale, per sostenere e propagare il nuovo ciclo politico segnato dalla Presidenza Pittella alla Regione Basilicata, per assumere con consapevolezza e convinzione il senso e la direzione di marcia del nuovo corso politico che Matteo RENZI ha impresso al partito.
Un congresso urgente e salutare perché il Pd possa dismettere i residui di una certa apparente supponenza del potere per recuperare un atteggiamento finalmente leale dell’intera classe dirigente ed un più umile ascolto delle comunità e possa valorizzare in maniera non fittizia ed evanescente gli strumenti statutari della partecipazione collettiva per diventare finalmente un soggetto politico veramente aperto, accessibile, contendibile.
E’ giunto il tempo di essere risoluti, coraggiosi, tempestivi, in netta discontinuità con la mentalità e le abitudini del passato, alla ricerca di un riformismo audace che sappia ridare credibilità alla politica ed alla pubblica amministrazione.
L’unità del partito che è un bene prezioso da perseguire o è la condivisione di un chiaro e tangibile progetto di rinnovamento o è molto meglio un confronto libero, leale ed appassionato, in grado anche di evitare che il tutto su riduca ad un rituale stantio e devitalizzante. Il Pd lucano ha infatti bisogno di respirare nuova aria frutto magari della libertà del confronto, in grado di rompere la gabbia degli schemi precostituiti, di immettere nuove idee e nuove energie nella sua vita politica ed organizzativa.
Il congresso del 12 luglio è un’opportunità da cogliere, non una evenienza da esorcizzare. Con le candidature già espresse per la segreteria regionale oggi in campo, che credo rappresentano autorevolmente, culture e tendenze diverse, ma tutte essenziali e complementari ad un partito che con RENZI sta riscoprendo la sua vocazione maggioritaria.
E’ fondamentale che tutto il partito si predisponga lealmente al confronto congressuale con la volontà di valorizzare questa opportunità, respingendo ogni tentazione di egemonismo e di autosufficienza e ogni reviviscenza di preclusione e di settarismo.
Luca BRAIA
Candidato alla Segreteria Regionale PD