Tutta Italiana la macchina che ripulisce l'acqua contaminata
Si chiama Adriano Marin l'ingegnere atestino che ha inventato WOW (acronimo "stupefatto" di Wonderful Water), la macchina per depurare l'acqua, in grado di ripulire ad esempio quella contaminata e quella derivante da processi industriali. Sì, avete capito bene e "wow" è un nome proprio azzeccato.
Un progetto rivoluzionario che meriterebbe il Nobel, nato per caso in un garage della bassa padovana grazie a un'intuizione di quest'uomo e di un gruppo di colleghi. Tutto è iniziato una decina di anni fa quando cominciarono a costruire un prototipo di potabilizzatore portatile per motivi umanitari, per dar in pratica la possibilità a tutti, in ogni angolo del mondo, ad ogni latitudine e longitudine, di accedere all'acqua potabile e a furia di lavoraci è successo quello che profetizzava nel 1255 San Francesco "Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile". WOW è in grado di separare le molecole che formano l'acqua da qualsiasi altro elemento, senza l'utilizzo di filtri o sostanze chimiche, applicando la fisica classica. Dopo il garage, gli esperimenti sono proseguiti in laboratorio dove WOW è stato perfezionato e testato all'Arpav di Padova, al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), all'Università di Pavia al LENA (Laboratorio Energia Nucleare Applicata) e al NPL (National Physical Laboratory) britannico, centro di eccellenza nel campo delle misure e della scienza dei materiali. L'apparecchio è coperto da un brevetto internazionale e non c'è più scampo nemmeno per l'acqua contaminata dagli atomi radioattivi. I giapponesi hanno fiutato la portata dell'intuizione visto che si tratta del più moderno ed efficace strumento per decontaminare l'acqua. Non ci sono più scuse anche se il rischio è che quest'idea rivoluzionaria tutta italiana, si scontri con gli interessi che ruotano attorno allo smaltimento dei rifiuti perché le sue possibili applicazioni sono infinite. Migliaia di litri d'acqua radioattiva sono già stati ripuliti a Saluggia nel vercellese, dove si trova un deposito di scorie nucleari e come diceva Enrico Mattei "l'ingegno" altro non è che "vedere possibilità dove gli altri non ne vedono".
Ilenia Litturi