Francis Ford Coppola ammalia Milano

FOTO HOME FRANCIS FORD COPPOLALui ama esprimersi nella sua lingua, frutto del sedimento delle sue radici e per definirlo basterebbe dire "completo" perché Francis Ford Coppola ha creato e girato pellicole che fanno parte dell'immaginario cinematografico collettivo di intere generazioni, 

ma non è solo uno dei registi più influenti del cinema o un produttore di successo, è un volano per la Basilicata,un imprenditore vitivinicolo, fondatore della casa di produzione Zoetrope con la quale ha ricevuto settanta nomination e sedici Premi Oscar. Ha vinto sei premi Oscar, cinque Golden Globe, quattro David di Donatello, due Palme d’oro, un Leone d’oro alla carriera e una Berlinale Camera e ha avuto anche il merito di scoprire alcuni tra i registi e gli attori più talentuosi del mondo: George Lucas, Al Pacino, Robert De Niro, Harrison Ford, Diana Keaton, Diana Lane, per citarne solo alcuni, ma Francis è soprattutto umano, generoso, umile e semplice. Lo hanno potuto constatare tutti coloro che (oltre mille e cinquecento persone) sono riusciti ad ascoltarlo al Teatro del Verme a Milano il 26 ottobre, dove non solo si è raccontato, ma ha anche raccontato, tessendo una trama ammaliante per la folla che lo ha ascoltato rapita dalla sua capacità di affabulazione, lasciandosi coinvolgere dal succedersi di immagini e battute. Quando è salito sul palco sono partiti applausi scroscianti dal cuore e lui, con la sua barba candida e ben curata, la camicia rosa pallido, completo e cravatta di rito ma soprattutto con i calzini che hanno fatto impazzire il pubblico, perché uno era rosso e l'altro era giallo (ama i calzini spagliati), si è seduto al centro del palco e con il suo sorriso raggiante ha illuminato la scena. Ha scandito parole memorabili, perle di saggezza, consigli, aneddoti, frecciatine, ha fatto saltare la scaletta e soprattutto ha risposto a ogni tipo di domanda per oltre un'ora e a guardare la platea, tutti, dal Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, all'Assessore delle politiche agricole e forestali della regione, Luca Braia, al Primo cittadino di Bernalda ("bella" come amavano ricordarla gli antenati del cineasta), Domenico Tataranno, sarebbero rimasti lì ore ad ascoltarlo perché nessuno voleva in realtà congedarsi. Sembrava di vivere un sogno, quel sogno che sta vivendo la "Lucania", per usare il toponimo prediletto di Francis, perché è ammantata di bellezza, frutto delle stagioni che l'hanno abitata. Ad inaugurare la serata è stato proprio il Presidente della Regione, Marcello Pittella, che ha voluto ringraziare Coppola ricordando quanto la Basilicata sia in debito con lui: “La lucanità di cui egli fa in ogni occasione, motivo di vanto, ci riempie di gioia e a nostra volta, ci inorgoglisce, perché anche grazie a Francis Ford Coppola la Basilicata è conosciuta al di fuori dei confini nazionali, come culla di artisti e come terra feconda di personalità geniali, tenaci, fattive. Da quasi mezzo secolo, da quando cioè, all’inizio degli anni Sessanta Coppola scoprì, per la prima volta il paese di Bernalda, terra da cui partì nei primi del Novecento suo nonno Agostino e in cui avevano vissuto i bisnonni Carmine e Filomena, la Basilicata è diventata il luogo dell’anima di questo grande regista" e ha poi aggiunto che "ha scelto Bernalda, la Basilicata, per ‘ritrovare le radici’, ma soprattutto ‘per incontrare il futuro’, realizzando, tra l’altro, proprio nel cuore del paese dei suoi avi, quello che è diventato un punto di riferimento del turismo di classe, a livello mondiale: Palazzo Margherita". Per l'Assessore Braia invece "La Basilicata è una bellezza che toglie il fiato e sorprende per la propria originalità. Francis Ford Coppola ha narrato la nostra splendida terra facendola rivivere nella sua storia, per il nostro futuro. La Basilicata oggi, con Matera Capitale della Cultura del 2019, diventa il centro di un nuovo modello di sviluppo in cui cultura e turismo devono essere il motore di un futuro sostenibile anche in agricoltura". Si è parlato di passato, presente e futuro mentre fuori una nebbiolina tipicamente milanese, rendeva ancora più suggestiva l'atmosfera, si è "scoperta" anche la parentela con il Maestro Riccardo Muti, suo cugino di secondo grado. Ha parlato del Belpaese, dei cui successi si sente orgoglioso, così come è orgoglioso dei fisici italiani protagonisti della scoperta del Bosone di Higgs. È fiero quando ascolta la musica o si imbatte in un maestoso dipinto, "I più grandi inventori del mondo sono italiani. I migliori cuochi o ingegneri o fisici sono italiani. La Svezia ha Bergman, il Giappone ha Kurosawa e Ozu, la Russia Tarkovskij: ma in Italia i grandi registi da citare sono almeno quaranta o cinquanta. In Italia ci sono tutte le potenzialità per fare bene" ed è poi tornato a parlare della sua Basilicata, ricordando che i lucani sono “bravi genti” e ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa: “Quando ho saputo che c’era stata una grande scoperta di petrolio in Basilicata, ho pensato fosse una cosa buona per investire in educazione, sanità, occupazione. Ho scoperto però che dei guadagni del petrolio, alla Basilicata, resta gran poco: il Governo deve lasciare quei soldi ai lucani perché investano in educazione e occupazione” e ha poi ammonito chi quel territorio lo abita “non vi dovete lamentare e chiedere i soldi per qualcosa ma lavorate e lottate per ottenere quello che volete veramente”. Quando si è congedato dal pubblico ha deciso di intonare una canzone, "Roma, nun fà la stupida stasera…", ecco cosa significa per lui essere italiani. 

L'incontro è stato promosso dalla Regione Basilicata in partnership con Matera 2019, Lucana Film Commission, Meet the Media Guru in collaborazione con APT Basilicata e Palazzo Margherita e rientrava tra le manifestazioni della rassegna “Expo in città”. Tema della serata "Ritrovare le radici per incontrare il futuro: la mia Basilicata" con il patrocinio della Città Metropolitana di Milano e il sostegno del Comune di Matera. 

Francis prima di arrivare al Teatro del Verme, era andato alla scoperta dell'Expo, dove ha incontrato al Cluster del caffè, il Commissario del Governo italiano per Expo, Giuseppe Sala e l'imprenditore friulano Riccardo Illy e i tre hanno parlato delle tematiche legate al mondo in vetrina all'Esposizione Universale.

Prima di approdare a Milano aveva fatto tappa in Basilicata. Ad accompagnarlo lo zio quasi centenario. Memorabile la sua visita al Centro di Matera, gestito dalla cooperativa sociale Auxilium dove ha sorpreso e spiazzato i ragazzi che sono rimasti incantati. «Sono venuto ad incontrarvi perché anche se vivo in California, che è molto lontana da qui, leggo i giornali. Sono venuto da voi a congratularmi per il coraggio dimostrato nell'affrontare il viaggio che avete affrontato. Avete fatto un viaggio difficile senza sapere a cosa andavate incontro. Complimenti. Il successo passa anche dal fallimento e se non vi arrenderete mai, supererete tutte le difficoltà. Mi rendo conto che ora vivete in un momento di confusione in cui non potete fare molto ma vi suggerisco di impiegare il vostro tempo disegnando, scrivendo il diario della vostra vita, suonando e soprattutto leggendo quanto più vi è possibile, perché se leggete, troverete piacere e imparerete. Ecco perché sono qui: perché ammiro il vostro coraggio e per chiedervi di non arrendervi mai, per stringervi la mano ad uno ad uno e augurarvi personalmente buona fortuna». A ognuno ha poi lasciato una scheda telefonica da dieci euro. «Chiamate le vostre famiglie e dite loro che non vi arrenderete mai». 

Il Rinascimento lucano è stato battezzato dal cinema, ed è stato recentemente consacrato dalla nomina della Città dei Sassi a capitale europea della cultura 2019 quindi "Chapeau Francis" perché ha saputo dare a tutti una lezione di vita e di umiltà.

Ilenia Litturi

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