Emergenza cinghiali, vertice in Prefettura
Rafforzare ulteriormente l'azione messa in campo sino ad oggi ed affrontare in maniera più coordinata il problema dell’espansione dei cinghiali in Basilicata.
Decisa la costituzione di una cabina di regia regionale coordinata dal Dipartimento Agricoltura che possa, tra gli impegni da assolvere, anche verificare le condizioni per il riconoscimento dello stato di emergenza, una tra le possibili soluzioni discusse, così come richiedere e proporre eventuali necessarie deroghe e/o modifiche alle normativa nazionale e regionale utili ad arginare il fenomeno.
Il prefetto di Potenza Marilisa Magno, così come quello di Matera, Antonella Bellomo, si sono dimostrate sensibili al fine di mettere in campo tutte le azioni possibili per provare ad arginare l’annosa questione.
E’ quanto è emerso in Prefettura ieri durante la Conferenza regionale permanente, indetta su richiesta dell'assessore Braia presso la Prefettura di Potenza, che ha affrontato il tema dell’emergenza cinghiali in Basilicata. Al tavolo presieduto dal prefetto di Potenza e di Matera, dallo stesso assessore regionale alle Politiche agricole e forestali Luca Braia e dall’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer, hanno preso parte il dirigente Ufficio Economia servizi e valorizzazione del territorio rurale Giuseppe Eligiato, il dirigente Ufficio Parchi Francesco Ricciardi, il responsabile dell’Osservatorio regionale Habitat naturali e popolazione Carlo Gilio, oltre che numerose associazioni di categoria (agricoltori, cacciatori), il presidente della Provincia di Potenza Valluzzi, il sindaco di Potenza Dario De Luca e il consigliere Marco D’Andrea in rappresentanza del sindaco di Matera Raffaello De Ruggeri, rappresentanti dei Parchi del Corpo Forestale dello Stato, presidenti dei cinque Atc (Ambiti territoriali caccia) ed il consigliere regionale Vincenzo Robortella.
“Le Prefetture hanno accolto, con sensibilità estrema al tema della sicurezza e dell’incolumità delle persone - dichiara l’assessore Luca Braia - la richiesta formulata da parte dei dipartimenti regionali all’agricoltura ed all’ambiente di riunire attorno ad uno stesso tavolo tutti gli attori istituzionali coinvolti nella gestione della popolazione degli ungulati e della fauna selvatica sul nostro territorio, con l’obiettivo di concordare delle azioni che potranno consentire un più efficace coordinamento di quella che si può definire come reale emergenza ambientale, che vede come principali vittime gli agricoltori che subiscono i danni alle colture ed alle produzioni e i cittadini che a causa degli animali si trovano coinvolti in incidenti stradali.
I dati forniti dall’Osservatorio regionale, fotografano una popolazione di cinghiali sei volte maggiore rispetto a quella sostenibile dal territorio regionale. L’evoluzione della distribuzione geografica del cinghiale, sia per l’ampiezza dei territori conquistati sia per la rapidità con la quale si è verificata, ha indotto la Regione ad effettuare diversi interventi, attivando tutti gli strumenti previsti dalle normative vigenti, che per essere efficaci necessitano una tempestiva ed integrale applicazione al massimo dei livelli possibili.
Il tavolo in Prefettura ratifica la proposta di istituire la cabina di regia nel Dipartimento Agricoltura, che ha delega sul tema da luglio 2015, e che opererà in stretto coordinamento con i Dipartimenti Ambiente e Sanità regionali per porre in essere anche azioni di modifica del quadro normativo nazionale e regionale e di formulazione di istanze finalizzate alla richiesta di eventuali deroghe alla stringente normativa nazionale.
La cabina di regia effettuerà un monitoraggio costante delle azioni svolte dai Parchi, dagli Atc e dalle Associazioni venatorie nel tentativo di rendere più efficaci ed efficienti gli strumenti attivati e proverà a fare sistematicamente il punto della situazione aggiornando puntualmente la Prefettura.”
Anche l’assessore regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer ha sottolineato come nonostante gli innumerevoli interventi degli ultimi anni della Regione, ci siano da mettere in campo nuove proposte. “C’è bisogno di cambiare l’approccio al problema, ma occorre che anche i Parchi facciano la loro parte, si sta cercando di reperire nuove risorse. Urgono suggerimenti da tutti le parti interessate. E’ necessario quindi cambiare il modo di affrontare il problema: non si tratta più di contrastare un evento eccezionale, ma di riuscire a coesistere con una realtà ben precisa e radicata sul territorio.”
Partendo dalla relazione esplicativa dei dati riepilogativi dei censimenti della specie in questione relativa agli anni 2013 – 2014 - 2015 elaborata dall’Osservatorio degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche e biodiversità, del Dipartimento Ambiente, sono state analizzate e dettagliate nel corso dell’incontro tutte le azioni poste in essere dai due Dipartimenti regionali competenti per arginare il fenomeno, sia in materia di Aree naturali protette che in regime venatorio.
L’assessore Berlinguer si è reso immediatamente disponibile ad attivare le dovute procedure in seno alla “Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni”, e contestualmente sottoporre al Governo Centrale le opportune modifiche normative volte ad arginare la fase emergenziale.
L’Assessore Braia ha anch’esso preso impegni in ordine al reperimento di risorse per i danni da fauna selvatica e contestualmente per porre in seno alla “Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni” gli adempimenti necessari al riconoscimento dello stato di calamità.
L’obiettivo da porsi, come emerso dalle relazioni dei due dipartimenti, è quello di abbassare sensibilmente il numero dei cinghiali varando misure che possano prevenire e ridurre i danni e migliorare la coesistenza fra gli ungulati e le attività umane attraverso tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa, su tutto il territorio regionale.
Sono state esposte al tavolo in Prefettura, le diverse azioni che il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali ha posto in essere negli ultimi mesi del 2015 per contrastare l’emergenza cinghiali in Basilicata, che hanno generato la cattura ufficiale nell’ultimo anno di quasi 7mila capi, quali la terza giornata aggiuntiva di caccia nel periodo venatorio relativo al cinghiale nei mesi di novembre e dicembre e il nuovo disciplinare per il prelievo controllato dei cinghiali che prevede, a partire dal 2016, l’utilizzo di tutte le metodologie di controllo, compreso il metodo della girata (già autorizzato a 600 selecontrollori), l’utilizzo di cane addestrato limiere e le catture previo autorizzazione per mezzo di gabbie e/o recinti detti chiusini con eventuale abbattimento o traslocazione.
La Regione e gli Ambiti Territoriali di Caccia, allo stato attuale, hanno attivato tutte le procedure per l’attuazione delle attività di controllo che in parte sono già in corso e che interesseranno circa 600 siti sul territorio a caccia programmata con la tecnica da appostamento.
Sulla sicurezza dei cittadini sia il Prefetto di Potenza che di Matera hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare.
Uff. stampa giunta Reg. Basilicata