Presentato volume “Emilio Colombo. L’ultimo dei costituenti”

Pittella: Colombo l’etica di uno uomo che sa guardare oltre. L’atteggiamento del visionario che vede cose che altri ancora non vedono. Il lavoro, curato da Donato Verrastro ed Elena Vigilante, è il risultato di uno sforzo encomiabile ed è stato promosso dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo di Potenza
“Uomo di transizione, visionario, statista che sapeva parlare con il cuore e che arrivava al cuore della gente”. Così ha definito Emilio Colombo, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso della conferenza stampa di presentazione del libro, edito da Laterza, “Emilio Colombo. L’ultimo dei costituenti”.

“Il lavoro, curato da Donato Verrastro ed Elena Vigilante, è il risultato di uno sforzo encomiabile – ha proseguito Pittella - ed è stato promosso dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo di Potenza. Uno sforzo utile per la società contemporanea e la Regione Basilicata non farà di certo mancare il suo sostegno a questo organismo che ha finalità culturali davvero elevate”.
Pittella ha poi ricordato la capacità che aveva Colombo di puntare sempre sulla “collegialità e mai sull’individualismo e il protagonismo dei singoli. Saper dialogare con ogni partito, a prescindere dal colore, è segno di grande maturità e responsabilità.
Colombo aveva – ha continuato Pittella- l’etica di uno uomo che sa guardare oltre. L’atteggiamento del visionario che vede cose che altri ancora non vedono. Ritengo importante far conoscere le doti e la storia di Colombo ai nostri giovani, a partire dai ragazzi delle Scuole Medie. È fondamentale che si formi una coscienza civile e politica affinché si traghetti questo tempo difficile nel prossimo futuro”.
Il presidente ha poi ricordato Colombo precisando che la visione che lui aveva del Mezzogiorno era una visione intesa a valorizzare questa parte del Paese e a guardare al Sud come valore aggiunto.
“Cosa che dovremmo imparare a fare anche noi – ha concluso - riguadagnando l’autostima. Solo così potremo consegnare alle nuove generazioni un’idea di futuro migliore, mettendoci nelle condizioni di traguardare obiettivi straordinari”.
All’incontro erano presenti anche il sindaco del capoluogo lucano, Dario De Luca, che ha sottolineato il legame che Colombo aveva con la sua città, nonostante vivesse lontano: “Colombo amava il capoluogo, anche se, negli ultimi tempi, non vedeva di buon occhio la deriva urbanistica che nei decenni ne aveva caratterizzato la crescita. Abbiamo deciso di intitolargli una strada per ricordare ciò che ha rappresentato per tutti noi”.
Donato Verrastro, uno dei curatori dell’opera, ha sottolineato che il libro è frutto di un lavoro di squadra: “Abbiamo utilizzato 30 ore di filmato e lo abbiamo messo su carta, senza manipolare il linguaggio e rimanendo fedeli alle parole di Colombo, consentendo di cogliere, attraverso un’ottica interna alle istituzioni, dinamiche e processi del lungo secondo dopoguerra italiano.
Dal lavoro di ricerca che ha preceduto la pubblicazione del volume, che si apre con la presentazione di Giampaolo D’Andrea e con due saggi dei curatori, emerge di Emilio Colombo il profilo netto di uno statista di primo piano, che si staglia su uno sfondo rappresentato dalla storia italiana e internazionale del cinquantennio che intercorre tra la nascita della Repubblica e gli anni Novanta del Novecento. In questo quadro, interpretazioni politiche, strategie diplomatiche, dinamiche istituzionali, ricostruzioni puntuali e documentate, retroscena e aneddoti, rappresentano il vero punto di forza di una fonte che, edita con un apparato critico di supporto, si aggiunge al patrimonio documentario già disponibile, integrandone significativamente il potenziale informativo”.
In precedenza nell’aprire il promotore dell’iniziativa, Antonio Colangelo, dopo aver ricordato il ruolo svolto dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo di Potenza, ha detto che “questo lavoro è nato 6 anni fa dalla convinzione che avevamo tra le mani un patrimonio storico troppo importante per permettere che venisse disperso. La necessità di tramandare ai nostri figli questa storia ci ha spinto a riannodare e ricucire i pezzi che Emilio Colombo ci aveva raccontato e lasciato in eredità”.
Uff. stampa Reg. Basilicata

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