Braia/Polese: basta giochi di prestigio che non incantano più nessuno

FOTO HOME BRAIA“E’ disarmante, non abbiamo parole. Leggiamo, uno di seguito all’altro, comunicati in cui mentre da una parte veniamo accusati di strumentalità, insipienza e clientelismo, dall’altra assistiamo a lotte intestine e a intese non chiare. Leggiamo, ad esempio, gli attacchi della Lega contro il Commissario del consorzio di bonifica, difeso invece dal Presidente, dal Consigliere Quarto e da Coldiretti e siamo perplessi.

Ancora peggio, si spostano in avanti le linee strategiche e democratiche del futuro della Basilicata o del destino del petrolio, riducendo il tempo della discussione, senza coinvolgere nessuno. Nel mentre si annunciano accordi con Eni e Coldiretti comunica l’accordo sempre con Eni, come se fosse un affare di famiglia.”

Lo dichiarano i consiglieri regionali Luca Braia (Avanti Basilicata) e Mario Polese (Comunità Democratiche)

“Vincere le elezioni non vuol dire essere abilitati a sbeffeggiare e insultare, qui non c'è nessun esercito da comandare ma una comunità da governare. Invece, dal Governo Regionale - proseguono i due consiglieri - non viene inviato un atto alle Commissioni, ricordiamo, e non abbiamo ancora, insieme a tutti i lucani, contezza delle linee programmatiche e strategiche previste dallo statuto o nulla rispetto alla autonomia differenziata. Con gli acquisti stranieri di un costituendo, abnorme gabinetto che parla campano e dg e dirigenti che non sanno più chi sono e con chi devono interloquire.

Di cambiamento, poi, neanche l’ombra mentre ci si esprime con parole gravissime dicendo che si ha necessità di una “dovuta ponderata programmazione” e di “recidere il cordone ombelicale con i clientelismi strutturali del passato”, attuati dai “soloni del passato” che oggi, “vedono male ovunque, disservizi e problemi ad ogni latitudine, perdendo dì vista i valori del buon senso e delle tante (ir)responsabilità proprie del passato”. I virgolettati sono del collega Consigliere Quarto, che invitiamo magari a moderare i toni, perché spostare l’attenzione su una programmazione che non c’è dando la colpa a chi c’era prima, comincia veramente a stancare. Da che pulpito viene la predica? Se solo avesse realmente contezza di quello che sta affermando, qualora fosse vero, dovrebbe denunciare nei luoghi preposti e di conseguenza anche autodenunciarsi.

La poca chiarezza sulle intese che coinvolgono la questione ambientale e petrolifera di questa mattina serve forse a far passare in secondo piano il tema, aggiungendovi la semplificazione, da loro quotidianamente praticata, dell’additare tutte le colpe di irresponsabilità al governo precedente. Ad ogni modo, oltre le accuse e gli sproloqui, quali sono le proposte e i progetti?

Il tutto accade mentre, a prima firma Polese, con i consiglieri di minoranza presentiamo stamattina una interrogazione sul perché il Ministro Costa non abbia voluto firmare, per la prima volta ed a differenza del passato, ciò che oggi diventa Atti di Intesa, da Accordo quadro che era, sottoscritti tra ARPAB ed ISPRA. Potrebbe essere che tutto questo attenui il livello della intensità di tutela ambientale e della difesa del territorio lucano? Vorremmo conoscere le motivazioni.

Invece leggiamo, da parte del Presidente Bardi, l’annuncio che rimanda, e non è uno scherzo, ogni decisione sul petrolio dopo l’estate, mentre si firma contestualmente il protocollo di intesa con Eni e gli enti locali a Viggiano.

Vogliamo dire al Presidente che noi siamo pronti, allora, a lavorare tutta l’estate, per non arrivare impreparati a novembre prossimo. E’ indispensabile già convocare i sindaci, i sindacati, le associazioni datoriali. Oppure, data la firma di stamane, è stato deciso tutto nella stanza del Presidente con i napoletani e i milanesi, oltre a qualche associazione che, da sola, pensa di rappresentare il mondo?

Dopo qualche minuto leggiamo un terzo comunicato. Stavolta è proprio la Coldiretti Basilicata, che annuncia la firma della sua intesa con Eni, a sostegno del progetto agroalimentare “Io sono lucano” che è un fatto privato tra Coldiretti e Eni. Immaginiamo che il 70% dell'agricoltura di Basilicata e le migliaia di aziende che il marchio non comprende, non staranno, si spera, a guardare.

La sostenibilità ambientale, la sostenibilità sociale e la competitività delle imprese in generale e agroalimentari nello specifico, oltre che del territorio lucano, dovrebbero essere oggetto di intesa perché ne tragga vantaggio tutta la Basilicata e i relativi comparti produttivi, in particolare magari l’agroalimentare e il turismo, come abbiamo indicato in questi ultimi anni. Anziché continuare ad andare a ruota libera, chiediamo troppo se chiediamo, ancora una volta, di far comprendere ai cittadini e alle cittadine lucane quale sia questo progetto Basilicata che si intende portare avanti?

Dobbiamo pensare - concludono Braia e Polese - che questa battaglia dell’ultimo minuto contro il centrosinistra si riduce all’accordo di Coldiretti sul progetto agroalimentare “Io sono Lucano” in cambio del rinnovo della concessione ENI? Sarebbe il vero tradimento della Basilicata.”

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Caterina Policaro

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