Per “quel paese” un debutto da record
La fama di quel paese non si smentisce mai. La IX edizione dell’evento demoantropologico sul “Magico e fantastico” debutta facendo il pieno di presenze. Sono stati seicento i visitatori arrivati a Colobraro, per la prima: un record. Segno che la magia di quel paese continua a esercitare il suo fascino senza avvertire flessioni. “Merito di una organizzazione ormai collaudata – commenta soddisfatto il sindaco Andrea Bernardo- siamo felicissimi del riscontro che l’evento continua a riscuotere. Per noi si tratta di una riconferma che ci gratifica di tutti gli sforzi compiuti da una squadra che si avvale del contributo di centinaia di persone” .
Per chi ancora non lo avesse fatto e ha voglia di verificare di persona che Colobraro non porta male, il prossimo appuntamento con “Il sogno di una notte a quel paese” è per martedì 6 agosto e venerdì 9, con uno spettacolo ogni ora dalle 18 alle 22.
Diretto magistralmente dal regista Giuseppe Ranoia , un “plotone” ben addestrato di figuranti (tutti attori non professionisti del posto, fatta eccezione per i briganti Emanuele Asprella e Vincenzo Forcillo) è pronto a condurre turisti e curiosi tra storie di masciare, fattucchiere, affascini, monachicchi. Non prima, però, di essersi muniti di “cingiok”, l’indispensabile amuleto portafortuna, e fatto tappa al Palazzo delle Esposizioni, dove è possibile visitare la mostra fotografica “Con gli occhi della Memoria” di Franco Pinna, il fotografo che accompagnò De Martino nei suoi viaggi in Lucania, insieme alla mostra su “La Civiltà contadina” e “La casa contadina”. E a fine viaggio tutti a tavola. Il percorso, infatti, si conclude con una sagra a base di piatti tipici e il mercatino dell'artigianato locale
Il percorso teatrale itinerante, intanto, si presenta ancora una volta rinnovato. Storia e narrazione fantastica, come sempre, si intrecciano con tocco leggero e coinvolgente.
Fanno la loro apparizione nel “Sogno” Concetta Capretto e Rocco Tortiera, due novelli Romeo e Giulietta in salsa lucana. L’amore contrastato tra i due giovani avrà risvolti comici dagli esiti esilaranti e inaspettati. I briganti Ninco e Nanco, questa volta, sono al servizio dei padroni prontamente riciclati al servizio dei nuovi potenti dell’Italia post unitaria, riproponendo in chiave umoristica il conflitto tra coppole e cappelli. E ancora, per rendere omaggio a Matera capitale europea della Cultura 2019, si attinge a piene mani al mito di Europa e al potente valore simbolico di sguardo rivolto a ovest, direzione di libertà e futuro secondo gli antichi fondatori di città, in cui la falce della luna è un ponte ideale tra sud e nord. A vegliare su tutti questi personaggi, come sempre il santo protettore San Carpanazzo.