Coronavirus, Braia e Polese: sì a equipe sanitari domiciliari

BRAIA POLESE
“Squadre speciali di medici iper protetti in grado di assistere pazienti a domicilio. Una iniziativa per mettere in sicurezza i medici di medicina generale, i medici di continuità e i pediatri di libera scelta dal rischio di contagio ambulatoriale e allo stesso tempo rispondere alle domande di salute di tanti cittadini isolati nelle proprie abitazioni.

In estrema sintesi è quello che chiediamo nell’ordine del giorno approvato ieri sera dal Consiglio”.

Così il capogruppo di Italia viva Luca Braia e il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Polese primo firmatario dell’odg ‘Istituzione di equipe territoriali per assistenza sanitaria domiciliare e estensione numero massimo dei tamponi diagnostici”.

L’atto consiliare è stato firmato, oltre che da Luca Braia, anche dai consiglieri del centrosinistra Marcello Pittella, Roberto Cifarelli e Carlo Trerotola.

“Bene l’approvazione unanime. Evidentemente – dicono Polese e Braia - almeno su questa è stata compresa l’importanza della richiesta per la comunità. L’odg in buona sostanza impegna il presidente Bardi a far propria la proposta lanciata dalla Fimmg e prevista dal dl 14/2020 per creare equipe dotate di ogni dispositivo di sicurezza come strumento efficace per gestire i pazienti con sintomi importanti, ma non tali da imporne il ricovero. Ciò consente di ridurre il rischio per il personale sanitario che potrebbe a sua volta diventare veicolo di contagio. Non solo: si ridurrebbe l’afflusso ospedaliero e soprattutto saremmo in grado in Basilicata di fornire risposte immediate ed efficaci alla domanda di salute attuale, poiché è evidente che molti cittadini per cause di forza maggiore non stanno ricevendo la giusta assistenza”.

“L’auspicio – concludono - è che dopo il voto di stanotte il governo regionale si impegni realmente e renda operativo nei fatti questo strumento sanitario che non necessita peraltro di ingenti risorse finanziarie aggiuntive. Nell’odg abbiamo anche chiesto di ampliare il numero massimo di tamponi diagnostici pure agli asintomatici con un occhio di attenzione particolare per gli operatori sanitari tanto nei presidi quanto nei luoghi dove già ci sono stati casi accertati di contagio”.

Fonte basilicatanet.it

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