Lettera aperta al Pres. della Giunta Regionale di Basilicata da parte del Cons. Mario Venezia
Ill.mo Sig. Presidente,
questa mattina ho ricevuto una telefonata anonima da parte di una cittadina, con chiaro accento montese, che mi invitava a leggere sul sito web della Azienda Sanitaria di Matera la graduatoria dei vincitori del concorso per l’assunzione di 50 operatori socio sanitari presso la stessa Azienda.
Immediatamente ho pensato che, fra i vincitori del concorso, sicuramente doveva figurare il nominativo di una persona parente o amica di qualche politico, ovviamente del Partito Democratico. E, infatti, senza alcuno stupore ma a conferma del mio pensiero, fra gli oltre 1.800 partecipanti, ai primi posti della graduatoria appare il nome di una stretta parente di un assessore provinciale di Matera, guarda caso del Partito Democratico.
Sicuramente la candidata era meritevole di tale risultato positivo, come gli altri 49 vincitori, ma la domanda che pongo a lei è la seguente: è possibile che gli scienziati siano tutti parenti o amici di politici della sinistra lucana? E’ possibile che gli altri, i figli di nessuno, siano tutti cretini?
Ill.mo Sig. Presidente, sa benissimo che la realtà non è quella dei miei interrogativi. E’ sufficiente farsi un giro negli Ospedali, negli Enti regionali e sub regionali per avere il dubbio, specie da parte di un osservatore esterno, che quella lucana possa essere una vera e propria parentopoli allargata, agli amici di partito, ai compiacenti, ai lacchè di potere, a tutti quelli che servono il ed al potere lucano.
Quanti nomi, infatti, di parenti affollano l’esercito dei dipendenti regionali, di quelli delle ASL, delle Società partecipate ecc.ecc.? Esistono casi, in Basilicata, di carriere molto probabilmente costruite a tavolino, di, ad esempio, infermieri senza altri titoli, proiettati a ruoli di dirigenza, di servizi creati per offrire dirigenze ad alcuni parenti.
Sig. Presidente, se analizza la situazione lucana quella realizzata da Lei e dalla Sua parte Politica, con il benestare del Sommo Colombo che invece di criticare il Governo Berlusconi farebbe meglio a tacere, dovrebbe rendersi conto di aver creato, nella nostra regione, una condizione dittatoriale, in cui il partito gestisce i destini delle persone a danno dell’intera comunità. Io spero che Lei provi vergogna per tutto quello che accade in Basilicata. La disoccupazione dei figli di nessuno, l’emigrazione dei poveracci, la disperazione dei tanti costretti a sopravvivere in realtà di totale abbandono ed emarginazione. Tutto questo in netto contrasto con i fortunati, i vincitori di concorsi probabilmente fasulli, i parenti dei potenti, gli amici degli amici, i tesserati del Partito Democratico quelli furbi, i servi del potere.
In questi giorni è balzato alla cronaca nazionale il caso Policoro. Ma veramente crede, Sig. Presidente, che la colpa di quella morte è ascrivibile esclusivamente alla eventuale disattenzione o negligenza dei medici? Ma crede per davvero che con una pacca sulla spalla ai parenti della giovane vittima riesce ad attenuare le Sue responsabilità morali?
Sig. Presidente è indubbiamente nei poteri del direttore Generale della ASM sospendere i medici, presunti responsabili di una morte evitabile, ma io credo che contestualmente Lei avrebbe dovuto sospendere l’intero governo regionale unico politicamente responsabile del disastro Basilicata, regione non isola felice ma regione ad alto rischio per la Democrazia.
Rifletta, Sig. Presidente.
Distinti saluti,
Il Consigliere Regionale Dott. Mario Venezia
10 Settembre 2010