Pane e polemiche due ( La Vendetta )...

 

Non bastava Vissani a rovinare la torrida estate materana: adesso ci si mettono pure gli spot del Pane di Altamura che, complice una emittente altamurana “incaricata” (non aggiudicataria di un servizio) di trasmettere l'evento più importante dell'anno per i materani, la festa patronale della Madonna della Bruna, ha venduto spazi pubblicitari ad un panificio altamurano.

E così i materani si sono visti, loro malgrado, costretti a seguire sui maxischermi presenti in piazza la pubblicità di un prodotto di cui non vogliono assolutamente sapere (questione di gusti, ed è risaputo che i materani, in fatto di pane, ne capiscono più di ogni altro al mondo, avendo la possibilità di mangiare, ogni giorno, un pane eccezionale).

Questa pubblicità ha scatenato le ire di materani, più o meno noti, nonché di bloggers che, addirittura, hanno chiesto al sottoscritto di dimettersi, in quanto non in grado di rappresentare e difendere gli interessi di un prodotto così importante, simbolo della Città dei Sassi, al pari della Madonna della Bruna (e di Sant'Eustachio, mi permetterete di aggiungere).

Ora, comprendo che il caldo di questi giorni ha il potere di risvegliare i più bollenti spiriti (sul sottoscritto, purtroppo, ha l'effetto contrario, ma è colpa della pressione bassa), però arrivare a chiedere la testa del sottoscritto, dopo due anni di lavoro passati a promuovere il Pane di Matera IGP in giro per l'Italia e per l'Europa (per non parlare degli USA), mi pare quantomeno esagerato e, quindi, pur trovando sgradevole difendermi da solo, ho deciso di fornire alcune chiavi di lettura che, spero, troveranno qualche sostenitore fra i tanti che ci seguono.

Intanto vorrei precisare che la pubblicità andata in onda è una pubblicità PRIVATA (lo scrivo maiuscolo così si capisce meglio) ossia di un singolo forno altamurano e non del Consorzio.

Questo per comprendere che la giustificazione tirata fuori da chi ha avuto la mancanza di sensibilità di “evitare” questa situazione, ossia di aver contattato prima il Consorzio di Matera e poi quello di Altamura, non sta in piedi; se fosse stato così si sarebbero dovuti sentire, singolarmente, tutti i circa venti panificatori materani.

Per quanto il Consorzio del Pane di Matera IGP stia facendo cose egregie, rappresenta solo quattro dei panifici materani, gli altri sono tutti funzionanti ed operativi (hanno lavorato anche nei giorni di festa, per dare un servizio ai materani).

Circa poi il fatto che, in ogni caso, bisognava vendere gli spazi per monetizzare, è anche vero che ci sono motivi di opportunità che vanno al di là della frase “business is business”....

Se si fosse presentato un sexi shop materanissimo, con tanto di soldi contanti al seguito, chiedendo di mandare in onda le immagini dei propri “articoli” per invogliare i materani all'acquisto, cosa sarebbe accaduto? Avrebbe ricevuto un si?

Ho i miei serissimi dubbi in proposito, perché ci sono motivi di opportunità che vanno sempre vagliati e valutati, e questo andava fatto anche in questa occasione.

Spero che dietro non ci siano ripicche personali da parte di nessuno (come invece alcuni mi hanno riferito in camera caritatis), in funzione del fatto che il Consorzio del Pane di Matera IGP sta dando troppo fastidio, visto il largo consenso conquistato in Italia ed all'estero e l'iperattivismo del Consorzio materano.

Metto da parte le manie di persecuzione e penso, invece, che con un po' di buon senso si sarebbe potuto evitare tutto questo: è evidente che il buon senso non è mancato da parte nostra ma da parte di altri soggetti.

Per quello che ci riguarda continueremo nella nostra opera di promozione a livello nazionale, ma a breve ci sarà anche una importante novità per i materani.

Dispiace che, negli ultimi due anni, nonostante ci sia stato un forte incremento delle attività promozionali, per far conoscere sempre più e sempre meglio le qualità di un prodotto, il Pane di Matera IGP, ottenuto dalla molitura di grani duri lucani al 100%, con lievito madre e tanta passione, questo lavoro sembra non aver lasciato neanche un ricordo!

Nel frattempo, e lo dico a scanso di equivoci, se mai dovesse capitare l'occasione di fare pubblicità nel corso di una manifestazione organizzata ad Altamura, il nostro Consorzio MAI E POI MAI (anche questo lo scrivo in maiuscolo) penserà di fare qualcosa su Altamura.

Chiamatela stupidità, chiamatela ingenuità, chiamatela correttezza, ma noi siamo così: pecunia non olet, dicevano i latini, ossia il denaro non ha odore, ma neanche il buon senso!

 

Il Direttore del Consorzio

Giovanni Schiuma

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