Casa delle tecnologie emergenti, firmato l'accordo di partenariato
Sono stati siglati questa mattina a Matera in Municipio, l’accordo di partenariato tra Comune, Consiglio nazionale delle ricerche, Università della Basilicata e Politecnico di Bari, per la realizzazione della Casa delle Tecnologie Emergenti, e l’intesa operativa tra il Comune e il Cnr per l’avvio delle attività del Centro interdipartimentale (Cid) di Matera all’interno dell’Hub digitale di San Rocco.
I contenuti degli accordi sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte: il Sindaco e l’assessore all’innovazione del Comune di Matera, Raffaello de Ruggieri e Giampaolo D’Andrea, la componente della segreteria del Presidente del Cnr, Marta Rapallini e la coordinatrice del Cid, Gelsomina Pappalardo, la Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole, il Rettore del Poliba, Francesco Cupertino, e il direttore dell’Apt Antonio Nicoletti che, come dirigente di staff per la programmazione strategica del Comune, ha curato l’iniziale stesura del progetto.
Con l’accordo di collaborazione per la Casa delle Tecnologie emergenti, Comune, Cnr, Unibas e Poliba, si impegnano a cooperare per la creazione di un centro di eccellenza per lo sviluppo di applicazioni legate alle tecnologie emergenti individuate dal Decreto MiSE 26 marzo 2019.
Il patto si pone gli obiettivi di realizzare un luogo fisico connesso agli altri nodi tecnologici, in cui far convergere aziende, startup nazionali e internazionali; di ideare e realizzare una infrastruttura tecnologica urbana, che garantirà un sistema di supporto alle innovazioni nelle città italiane e favorirà la creazione di nuove competenze a livello nazionale; di sperimentare, testare e sviluppare servizi e progetti innovativi orientati al trasferimento tecnologico, usando come laboratorio l’intera città; di coinvolgere i cittadini, anche in collaborazione con le scuole, per creare competenze e promuovere la formazione nelle professioni del futuro facilitando l’inserimento nel mondo del lavoro.
Il Sindaco di Matera e la coordinatrice del Cid-Cnr, Gelsomina Pappalardo, hanno inoltre firmato l’accordo operativo per l’avvio delle attività del Centro interdipartimentale all’interno dell’Hub di San Rocco, dal 1 settembre 2020. Il Cid di Matera prevede il coinvolgimento di 4 Dipartimenti del Cnr: Dipartimento di Ingegneria Ict e Tecnologie per l'Energia e i Trasporti (Diitet), Dipartimento di Scienze Umane Patrimonio Culturale (Dsu), Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia (Dstfm), Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente (Dstta).
“Oggi è una buona giornata per la città – ha sottolineato il Sindaco de Ruggieri – perché trasformiamo una visione in azione e concretizziamo un lavoro intenso finalizzato alla trasformazione dei vicinati contadini in vicinati digitali. Con l’inaugurazione dell’hub digitale di San Rocco, la cui operatività è stata rallentata purtroppo dall’arrivo del covid ma che da settembre sarà attivo, e con i patti di azione che oggi firmiamo, candidiamo seriamente Matera a diventare un polo tecnologico di riferimento per il Sud, in grado di attrarre investimenti e creare occupazione e sviluppo nel settore dell’innovazione”.
“La Casa delle Tecnologie Emergenti (CTEMT) – ha evidenziato il Presidente del Cnr, Massimo Inguscio, il cui messaggio è stato letto dalla componente della sua segreteria tecnico scientifica, Marta Rapallini - rappresenta un ambizioso tentativo di trasformare Matera in un centro di riferimento internazionale per l'applicazione in ambito urbano delle cosiddette Tecnologie Emergenti: Intelligenza Artificiale (AI), Blockchain, Internet delle Cose (IoT) e 5G, che saranno declinate per perseguire gli ambiti di innovazione quali filiera delle industrie culturali e creative, gestione del patrimonio culturale e ambientale, servizi e turismo sostenibili, nuove frontiere della digitalizzazione. Il CNR quale partner scientifico della CTEM, con la sua rete nazionale di Istituti e di competenze, ha stabilito un impegno significativo, attestato anche dalla realizzazione di un Centro Interdipartimentale a Matera, dove sarà possibile inquadrare ed integrare le proprie competenze ed esperienze interdisciplinari”.
“Il CNR si occupa – ha evidenziato la coordinatrice del Centro interdipartimentale Cnr di Matera, Gelsomina Pappalardo - nella Casa delle Tecnologie Emergenti di sviluppare il modello digitale di Matera. C’è una piattaforma informatica che è stata già sviluppata come un modello al CNR in un progetto strategico e adesso verrà adattata a Matera, per fare il gemello digitale di Matera. Cosa significa? Vari livelli di informazione nell’insieme costituiscono l’organismo urbano di Matera: riguardano il trasporto, l’inquinamento dell’aria, il flusso dei turisti e tante altre informazioni. Se riusciamo a metterle insieme come accade nel nostro modello digitale, ad acquisirle, a processarle e analizzarle, si riescono ad ottenere informazioni e soluzioni tecniche efficaci per migliorare la governance di una città. Pensiamo a sistemi energetici più efficienti e quindi a soluzioni future anticipate oggi per consentire a Matera di essere un avamposto a livello nazionale e tra le prime città d’Europa. Il CNR ha poi creato nell’hub San Rocco un Centro interdipartimentale (CID) anche per tenere un approccio legato alla ricerca che sia multidisciplinare, a sostegno di un’ambizione del gemello digitale e di tante altre attività legate ai laboratori audiovisivi, alla block chain, alla sicurezza, alla crittografia quantistica”.
“L’Università della Basilicata – ha detto la Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole - è impegnata con tutta la sua struttura a supportare questo progetto che crea di fatto un connubio interdisciplinare per fare in modo che le tecnologie possano essere esportate verso le pmi che necessitano di competenze. Il nostro ruolo specifico è quello però della formazione che si pone l’obiettivo di far sì che che molti giovani possano trovare occupazione in questi settori”.
“La Cte – ha aggiunto il Rettore del Poliba, Francesco Cupertino – è un laboratorio in cui formare giovani ricercatori che dovranno guidare il territorio verso una trasformazione digitale che deve creare reddito e opportunità. Queste persone possiamo formarle mettendo a frutto la rete interdisciplinare del Cnr. Io credo che un percorso congiunto di dottorato di ricerca tra Politecnico e Università della Basilicata, potrebbe essere un bel segnale per dare impulso alla crescita del territorio e ad una trasformazione digitale che è pervasiva perché contamina tutti i campi della produzione”.
“Il progetto della Cte – ha commentato il direttore generale dell’Apt Basilicata, Antonio Nicoletti - pone le condizioni perché la città di Matera resti all’avanguardia nei settori dell’innovazione tecnologica in particolare con le applicazioni dedicate al turismo e all’industria dell’audiovisivo”.
“Dall’incontro tra due iniziative di valorizzazione delle potenzialità di Matera digitale – ha sottolineato l’assessore all’innovazione, Giampaolo D’Andrea - viene fuori uno sviluppo strategico importante per il del Mezzogiorno che fa perno sul protagonismo da un lato del Cnr e dall’altro degli atenei, il Politecnico e l’Unibas, per determinare uno stimolo alla trasformazione e all’innovazione del territorio”.