Maggioranza chiusa e incapace di costruire un confronto costruttivo per il futuro della città.
Maggioranza chiusa a riccio, appiattita nel reiterare acriticamente le scelte della pregressa amministrazione, e non disponibile ad aprire al dialogo costruttivo su questioni d’interesse sostanziale per i cittadini. I lavori della commissione opere pubbliche hanno segnato un pessimo esempio di buon governo volto ad assicurare qualità della vita della città.
Infatti nonostante il contributo tecnico che l’opposizione voleva offrire per chiarire e risolvere evidenti problemi legati alla viabilità e alla sicurezza dell’area dove sorgerà la scuola Torraca, problemi a cui non è seguita alcuna risposta, la maggioranza ha preferito mostrare i muscoli e senza portare alcuna ragionevole motivazione ha deciso di licenziare il provvedimento in consiglio comunale per l’approvazione definitiva del progetto di costruzione della scuola.
A fronte della tanto sbandierata democrazia partecipata, questa amministrazione preferisce delle prove muscolari, senza alcuna valutazione di merito costi-benefici, probabilmente per un’incapacità manifesta ad affrontare i problemi.
Infatti in commissione il provvedimento che riguarda la nuova scuola Torraca da realizzare nell’area dell’ex Centrale del latte su cui - come era legittimo aspettarsi - si è aperto un ampio quanto legittimo dibattito, soprattutto dopo l’introduzione fatta dall’assessore competente che rimandava a scelte “postume” alcune problematiche determinanti come ad esempio la regimentazione del traffico veicolare da cui naturalmente dipendono i percorsi pedonali per fruire in sicurezza luoghi in cui come è noto durante gli orari di entrata e di uscita convergono centinaia di bambini.
Nonostante gli inviti a fornire una valutazione dei rischi e dei costi sociali legati ad una scelta che non tiene conto di una visione integrata con il PUMS e della necessità di garantire una sicura accessibilità alla scuola, la maggioranza ha semplicemente sottolineato che si trattava di un progetto già definito dal precedente governo palesando una evidente continuità di interessi.
In tale scenario, senza entrare nel merito della legittimità delle scelte progettuali, i consiglieri Sassone e Schiuma, anche in qualità di ingegneri, hanno dapprima evidenziato e successivamente richiesto, purtroppo senza esito, di essere notiziati riguardo agli approcci adottati per garantire l’accesso in sicurezza dei fruitori della scuola, a tutti gli effetti configuarabile come luogo di lavoro, previsto a ridosso di una rotatoria peraltro già all’attualità particolarmente trafficata.
Altri aspetti su cui nessuno dei presenti è stato in grado di dare risposte, sono stati quelli connessi all’adozione delle misure volte a garantire i futuri fruitori dell’edificio scolastico in caso di eventi incidentali prevedibili come ad esempio la gestione dell’esodo di centinaia di bambini o eventuali perdite di controllo di mezzi (per non parlare d’altro), che per un luogo sensibile come una scuola non si possono sottovalutare, soprattutto durante processi di trasformazione urbanistica significativi, che per essere utili, devono necessariamente prendere in considerazione oltre all’adeguatezza del progetto anche le antropizzazioni circostanti come peraltro fatto notare in modo circostanziato anche dal consigliere Doria.
Abbiamo assistito ad un approccio ultroneo e soprassessorio da parte della maggioranza che ha mostrato inesperienza e incapacità di sviluppare un confronto costruttivo,sottolineano Sassone, Schiuma e Doria che rimarcano l’assenza di dialogo da parte di un’amministrazione impegnata più che a progettare la Matera del futuro, a salvaguardare senza coraggio vecchie scelte maturate dalla passata amministrazione senza la capacità di tutelare il territorio, come peraltro la vicenda del cantiere di Murgia timone insegna.
L’epilogo della vicenda, oltre alle “non risposte” è stata quella di “mettere ai voti” un provvedimento carente di contenuti e risposte alle questioni tecniche poste, e di cui naturalmente interesseremo gli Ordini Professionali, mortificando l’opposizione e di conseguenza gran parte dei cittadini materani da essi rappresentati.
In questa circostanza l’ing. Sassone, l’ing. Schiuma, il dott. Doria e altri capigruppo e consiglieri di opposizione hanno abbandonato la seduta in segno di protesta per i toni e il metodo posto in essere degno certamente più che di una democrazia partecipata di una monarchia generalista.
Rocco Luigi Sassone
Giovanni Schiuma
Pasquale Doria