''Il sogno e la ricerca'' di Federico Scialpi-Riflessioni di Michelangelo Volpe

il_sogno_e_la_realt In attesa della presentazione a Montescaglioso del libro di poesie di Federico Scialpi, ''Il sogno e la ricerca'', lo scrittore Michelangelo Volpe, autore del romanzo noir ''Il numero Perfetto'', ha inviato alla redazione di Suditaliavideo per la pubblicazione, una recensione del libro di poesie.

Michelangelo Volpe ha visitato l'Abbazia di San Michele Arcangelo, domenica 12 giugno su invito dell'associazione A.I.D.E. Montescaglioso al fine di cogliere spunti per la stesura del seguito del libro ''Il numero Perfetto'' che presto diventerà una trilogia.

Il sogno e la ricerca

Federico Scialpi

Riflessioni di Michelangelo Volpe

Cogliere l'essenza della natura, alitarle addosso, farle provare il brivido della vita e poi cullarsi nella speranza di risvegliarsi da un incubo. Questo è il miracolo stilistico che compie nelle sue liriche Federico Scialpi. Lui che sospira nella malinconia, che si sente sostenuto da "lacrima pungente" quando il passato torna tumultuoso, la città del suo pensiero brucia nella notte e l'anima è una fiamma abbandonata ai quattro venti. Sfiorare per un attimo la bellezza che ammalia, poi vederla frantumata, cercare la dolcezza ed ancora una volta scontrarsi con “razza cristallina di dannato”; espressioni impressionanti, decise, incisioni infuocate forgiate su pelle, questi i versi riflessi della storia raccontata dall'autore. Appare quasi che il poeta lucano abbia vissuto in pochi attimi l'eternità della sofferenza, della tristezza che valica lo spazio e il tempo, solleticato dall'esilio, dalle radici che invadano la mente, la prigionia che occulta la limpidezza degli sguardi, tutto vissuto in un sol battito di ali. Oppure Scialpi ha l'età che si palesa indiscussa e nel contempo l'abilità di compenetrarsi nelle grida del mondo, accarezzare ogni suo abitante forestiero, dando respiro ad ognuno, innalzando la dignità dell'essere umano, anche lì dove è fumosa parvenza di vita.Una ricerca minuziosa delle parole, dei contrasti, delle immagini del paesaggio che si risveglia, che muore, che rinasce. Fortissimo, infatti, è il richiamo agli elementi indissolubili della natura, acqua terra fuoco, aria, un legame ancestrale, un connubio difficile nel contrasto perenne tra generazioni che si susseguono nel tempo, bruciante nella durezza della vita. Poi, un respiro diverso che si alimenta nella musicalità della poesia, dei versi liberi, riflessivi, angoscianti. Un attimo dopo, scorrendo le successive liriche, appare l’inconfutabile dominatore del mondo: l’amore. Amore per la donna amata ed ogni “sera adorno la sua essenza come fosse l’unico santuario”, scrive Scialpi immaginando, sognando, sublimandosi nella sua amata. Ecco l’esplosione di certezze sognate, a volte celate in solitudini vissute.Scivolano via fluenti e corpose le riflessioni dell’autore, che si incarna in mina vagante nell'universo dei perché, delle ingiustizie, dei sonni interrotti che bruciano nel silenzio o nei sogni bruciati dalla realtà. Assapora la combinazione di profumi e sensazioni e la sinestesia letteraria viva e vibrante, capace di far soffrire e sorridere chi dalla silloge viene rapito.

Michelangelo Volpe

 

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