Quando Montescaglioso fa battere il cuore. Intervista esclusiva a Sarika Sehgal

FOTO HOME SARIKA  SEHGALSuditaliavideo ha intervistato in esclusiva una delle più importanti giornaliste di Toronto, Sarika Sehgal, che ha pubblicato sul prestigioso quotidiano canadese “The star”, un articolo su Montescaglioso. La passione nel raccontare attraverso i cinque sensi l’esperienza montese, trapela da ogni singola parola perché come ci ricorda Tagore «Il flauto va in cerca del suonatore che va in cerca del flauto». Grazie Sarika per la splendida melodia.



Ci racconti di lei.

Sono una fotografa e una giornalista che ha fatto di Toronto la propria casa. Sono tredici anni che lavoro in questo campo e amo quello che faccio. Ciò su cui mi focalizzo sono la cultura, la storia e l’arte. Solo negli ultimi quattro anni sono stata in ben diciotto paesi diversi. Toronto è diventata la mia casa e il mondo, il luogo di diletto.

Com’è nato il suo interesse per Montescaglioso?

Una delle mie più care amiche vive a Matera. Ci siamo conosciute un paio di anni fa in India e quando sono venuta nella vostra terra, ho avuto la possibilità di scoprire splendidi scorci lucani e Montescaglioso è stata una tappa indimenticabile del viaggio.

È stata la sua prima volta in Basilicata?

No, sono stata nella vostra regione due volte; ho avuto così modo di perlustrare anche l’altopiano della Murgia.

Cosa l’ha spinta a scrivere un articolo su Montescaglioso?

Non era nei piani; sono venuta in Basilicata da turista e poi da cosa nasce cosa, ho cominciato a scattare fotografie e a capire di essermi innamorata dell’atmosfera che circonda Montescaglioso. Nella cittadina si respirano sia il fascino della storia che la tranquillità. Quasi la vita si fosse insidiata lì da millenni e si stesse godendo il lento procedere dei passi. Nel tardo pomeriggio, la gente si riversa in strada per un caffè sin dal tempo dei tempi. È stata un’esperienza splendida.

Quanto le sue esperienze di vita hanno influenzato il suo modo di scrivere?

Molto poco direi. La scrittura e la fotografia sono infatti i mezzi che uso per mostrare quello che sto ricercando, cercando di spiegare quello che accade attraverso ciò che osservo e colgo. L’obiettivo è fornire un’immagine dettagliata, una sorta di testimonianza.

A suo parere cosa dovrebbe essere fatto per il turismo in Basillicata?

Il turismo dovrebbe essere promosso in modo artistico, riflettendo sulla vera natura della regione. Ci sono grandi figure che hanno origini lucane, per citarne una, Francis Ford Coppola, che usa il suo tocco per promuovere la regione. Non importa si tratti di cibo, bellezze che la caratterizzano o hotel, ci sono molte eccezionalità in Basilicata che dovrebbero essere fatte conoscere con tocco artistico.

Cosa l’ha colpita in particolare di Montescaglioso e Matera?

L’antichità del territorio, la semplicità intatta e il modo in cui le epoche che si sono succedute, sono rimaste fedeli alla terra. Ci sono radici profonde in questa parte d’Italia.

Qual è la soddisfazione maggiore del suo lavoro?

Il mio lavoro mi permette di catturare la bellezza di un determinato luogo attraverso l’uso di parole e immagini, dandomi anche l’opportunità di incontrare e conosce persone, di stringere nuovi rapporti e di condividere con loro, le storie della loro terra: è un regalo immenso.

Chi ha influenzato il suo modo di guardare il mondo?

Grandi scrittori come Tiziano Terzani, Italo Calvino o Jiddu Krishnamurti. Nella fotografia direi Barbara Cole, Ed Burtynsky, Adam Makarenko, che sono tutti canadesi.

Cosa vorrebbe rimanesse ai suoi lettori?

Mi piacerebbe rimanesse una nitida immagine del luogo; vorrei che ad occhi chiusi potessero rivivere i colori e sentire l’atmosfera del posto, quasi fossero lì.


Ilenia Litturi

 

 

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