San Rocco saluta i suoi fedeli.Concluse le celebrazioni in onore del Santo Patrono di Montescaglioso
Montescaglioso - In attesa dell’ottavario, si sono momentaneamente spente le luci su quello che per Montescaglioso è il giorno più importante dell’anno . Le porte della chiesa dedicata al Santo Patrono hanno accolto ancora una volta San Rocco dopo il lungo percorso sul carro trionfale in cartapesta.
Nella calda mattinata, dopo la messa tenutasi in Chiesa Madre, il Santo ha varcato il portone portato a spalla dai latori. La processione ha attraversato le vie del centro storico per poi proseguire nella parte più moderna della città. La bassa musica, ha aperto la processione seguita dagli stendardi delle confraternite, da una delegazione della “Società di mutuo soccorso S. Rocco” di Paterson (N.J.), dai componenti del comitato feste patronali e dall’arciprete Don Vittorio Martinelli con tutto il clero. Presenti come sempre, le autorità civili e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Oltre al sindaco Silvaggi e all’amministrazione comunale erano presenti il sindaco di Matera Adduce e i sindaci della provincia, il senatore Bubbico, i consiglieri regionali Venezia e Benedetto, il presidente del consiglio regionale Folino e l’assessore provinciale Garbellano. Tra i primi cittadini anche Rocco Leone, sindaco di Policoro ma di origini montesi. Le forze dell’ordine quest’anno sono state rappresentate dal Dott. Avv. Angelo Franco Commissario della Polizia di Stato, nonché dal comandate di polizia municipale e dal comandante della locale stazione dei carabinieri. A chiudere il corteo le bande di Montescaglioso e Miglionico e moltissimi fedeli. I festeggiamenti del 20 agosto anche quest’anno hanno richiamato gli emigrati ma anche i tanti montesi che vivono nelle città italiane e che rientrano per vivere la tradizionale festa di San Rocco. Tra loro anche Rocco Luigi Matarazzo figlio del compianto Prof. Giuseppe Matarazzo storico ed autore di libri e ricerche sulla festa di San Rocco e su Montescaglioso. Matarazzo, non senza emozione, ha dichiarato che la sua partecipazione alla processione del mattino, dopo molti anni, è stata un ritorno alle origini, una occasione per rinsaldare il legame con la città e per ricordare i propri avi legati alla festa. Le campane a festa e i fuochi pirotecnici hanno segnato le varie soste del Santo lungo il percorso fino al suo ritorno verso le 15 in chiesa Madre. Nel tardo pomeriggio, come per tradizione, il carro trionfale è stato collocato nel piazzale antistante il convento dei Padri Cappuccini per accogliere sul pergamo la statua conservata nel Convento. Sette cavalli neri, quest’anno hanno trainato il carro trionfale guidato dall’auriga Vito Artuso . La cavalcata delle virtù ha preceduto la lunga corsa del carro trionfale che partito da via S. Francesco, ha attraversato la via principale fino a giungere in quella che i montesi chiamano la “strada del carro” ed arrivare in piazza Roma dove le trombe egiziane della banda “Città di Montescaglioso” diretta dal M° Rocco Lacanfora, hanno intonato l’Aida. Prima che il carro ripartisse diretto lungo Corso della Repubblica e piazza del Popolo sono state liberate delle colombe bianche che si sono posate accanto alla statua di San Rocco che si erge sull’obelisco che domina la piazza. Un segno di pace e un momento di vera commozione per tutta la comunità. Il ritorno del carro in piazza Roma, la consegna di un targa all’auriga da parte del presidente del comitato Tonino Oliva e dell’amministrazione, ha segnato la fine della lunga giornata. Il Santo è sceso dal suo carro ed è stato portato a spalla nella chiesa a lui dedicata accompagnato dalla banda mentre suonavano a festa le campane e fontane di fuochi d’artificio illuminavano il cielo stellato. La serata si è conclusa con il concerto della banda “Città di Montescaglioso” e i fuochi pirotecnici che quest’anno hanno avuto luogo nel piazzale Cappuccini.
Maria Andriulli
Fonte - Il Quotidiano della Basilicata