Decreto taglia Province, Arcidiocesi Matera Irsina: è ingiusto

FOTO HOME CATTEDRALE MATERA“Non può essere messo in discussione l’attuale assetto territoriale, come è stato anche affermato con chiarezza nella lettera che i Vescovi della Basilicata hanno indirizzato, il 9 novembre scorso, al Presidente del Consiglio Monti”. È la posizione espressa dal Consiglio pastorale diocesano di Matera - Irsina, convocato in forma straordinaria per una riflessione attorno al tema della soppressione della Provincia di Matera.“Il decreto legge del governo, che nella regione porterebbe alla creazione di un’unica provincia – è scritto in una nota - appare ingiusto. Innanzitutto per un aspetto sostanziale, in quanto va ad accrescere il disagio di una popolazione che vive già in condizioni di estrema difficoltà. Ma anche perché il provvedimento governativo presenta non pochi aspetti di ‘dubbia costituzionalità’ e di ‘imprecisa formulazione’, soprattutto laddove individua i requisiti minimi dell’estensione territoriale e non invece quelli massimi; un particolare che porterebbe in Basilicata alla formazione di una provincia con un’estensione smisurata, poco meno di 10000 km2. Considerando le caratteristiche orografiche del territorio decisamente sfavorevoli, la situazione che verrebbe a crearsi sarebbe oggettivamente insostenibile”.
Il Consiglio pastorale “chiede, pertanto, alle forze politiche rappresentate in Parlamento e al Governo stesso, che si trovi il modo di procedere alla necessaria opera di razionalizzazione della spesa pubblica senza compromettere la presenza delle istituzioni sul territorio. La questione del riordino delle province rischia di alimentare, nella regione, un clima di tensione sociale che tutti dobbiamo contribuire a prevenire e a superare efficacemente e nel più breve tempo possibile”.
Nonostante ciò – affermano dal Consiglio pastorale - si deve riconoscere che questa circostanza ha finalmente riportato il dibattito e il lavoro politico a confrontarsi con la realtà, con le condizioni reali di vita del nostro popolo. È questo un aspetto di indubbia positività perché costringe tutti, ma particolarmente chi ricopre ruoli di responsabilità, a considerare le dure condizioni in cui ormai si trova a vivere la quasi totalità delle famiglie. Non c’è famiglia che non sia stata toccata pesantemente dal dramma della crisi economica, dalle difficoltà dovute alla perdita del lavoro, dal dolore per mancanza di prospettive per i figli, dalle privazioni e dalla vergogna dell’indebitamento”.

 

FONTE - BASILICATANET.IT

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