Il sogno di Maradona arriva a Montescaglioso "Città Gioiello d'Italia"
Molti di loro hanno cognomi italiani, ma provengono in gran parte dall' Argentina. Sono i diciotto ragazzi, tutti calciatori, che in questi giorni si sono stabiliti a Montescaglioso.
Si sentono italiani, sia per la vicinanza alla cultura e alla religione, sia per la certezza di un bisnonno arrivato in sud America nei primi anni del novecento, proprio dall'Italia. Argentina, ma anche Bolivia ed Inghilterra, i paesi di provenienza dei ragazzi, accompagnati da un manager rigorosamente di origini italiane, il prof. Pablo Trotta e grazie ad Antonio Dragonetti del Cobra Sport. Hanno una media di venti anni, molto talento e un titolo di studio, ma soprattutto hanno un unico grande sogno, quello di giocare in squadre di calcio italiane. Con esperienze in squadre giovanili e in Prima Divisione si allenano ogni giorno con impegno, in attesa di essere collocati in squadre locali o ancor meglio di serie B. Alcuni di loro infatti nei prossimi giorni avranno l'occasione di un provino per l'accesso in squadre delle città pugliesi come Bari. Tra loro anche Ramiro Zegatti, argentino, in Italia da qualche tempo e giocatore della Vibonese in serie D. Il progetto ci racconta Pablo Trotta è quello di comprare un squadra locale e farla arrivare in serie D. Tanti già i contatti anche con chi è interessato ad un singolo giocatore. Nel mese di settembre è previsto l'arrivo di altri tre giocatori argentini ed un colombiano. Gli allenamenti si svolgono quasi sempre grazie all'ospitalità dei campi di calcio di Laterza, o Policoro, poiché il campo sportivo di Montescaglioso è interessato da lavori di adeguamento e riqualificazione. I bisogni sono tanti - ci dice Pablo Trotta, dall'urgenza di alcuni di loro di un piccolo posto di lavoro al fine di ottenere un permesso di soggiorno, ai bisogni quotidiani, ma tante sono state anche le risposte concrete e la disponibilità arrivata da una parte della comunità, come i titolari di palestre private, ma anche le parrocchie che da subito hanno offerto aiuti di ogni genere.
L'appello alla comunità montese è quello di non tradire la grande tradizione di gente ospitale capace di accogliere ma anche di saper apprezzare un semplice sorriso, un parola in una lingua sconosciuta ricordando i tanti montesi partiti per le Americhe dalla fine dell'ottocento.
Dalle Ande alle colline materane per inseguire un sogno. La Basilicata sconosciuta, terra lontanissima ma ospitale, diventa improvvisamente la terra delle grandi opportunità. Mentre i nostri giovani partono per non tornare più, qualcuno vede nella Lucania l'opportunità di costruire un sogno. Il sogno potrebbe essere una scuola di calcio o un centro di approdo per giovani calciatori che cercano il loro destino. L'occasione immediata per la comunità è certo lo scambio culturale, ma anche semplicemente delle esperienze, delle competenze e dei grandi valori che solo lo sport sa offrire. Non ci resta che aspettare che si accendino i motori dei campionati di calcio per andare allo stadio e veder giocare questi piccoli Maradona che crescono.
Maria Andriulli