A proposito di: “Gita aziendale e altre storie” racconti di Peppe Lomonaco Recensione a cura di Nunzio Di Lena, docente di Filosofia.
Tante storie una Storia.
Con questo nuovo libro, Peppe Lomonaco è forse andato davvero alla ricerca della grande bellezza, nella verità del senso e nell’inventiva dei personaggi e delle situazioni. Completamente ambientato in aziende,
scuole o enti presenti in luoghi incantevoli della Lucania, ”Gita aziendale ed altri racconti” di Peppe Lomonaco edito da Giannatelli è un Libro magistralmente scritto, le sue storie che si intrecciano in contrasto ai primissimi piani dei personaggi sono in grado di “emozionare” attraverso l’ilarità delle situazioni che assumono dimensioni grottesche . Lo scrittore scava all’interno dei sentimenti e delle vite dei personaggi. C’è ricchezza, ma tutti hanno lo stesso sguardo: spento, velato, pieno di malinconia. Il Libro è un’analisi spietata, è una critica sotto forma di metafora delle nostre società aziendali pubbliche o private e della nostra Società. Tutti prima o poi si ritrovano a combattere la solitudine, stato d’animo che non può essere cancellato dai soldi e che si tenta di eliminare cercando di migliorare il proprio status nell’azienda costi quel che costi. Il lettore inizia a interrogarsi sul sistema di "valori" delle moderne aziende e sulle preoccupanti implicazioni che ne derivano. L’attuale modello manageriale, nei racconti, sembra alterare la già discutibile equazione tra il benessere personale e il successo professionale che la precedente congiuntura (fittiziamente) espansiva aveva contribuito a stabilire. Nell’attuale situazione di crisi, questa equazione viene appunto distorta e diventa grottesca caricatura di sé. Le aziende continuano a evocare la creatività, l’autonomia e la responsabilità dei propri dipendenti, ma contemporaneamente definiscono obiettivi completamente svincolati dal parere e dall’esperienza dei loro “creativi” e “autonomi” collaboratori. Anzi vengono moltiplicate analisi dell’operatività, valutazioni del rendimento, scadenze da rispettare, mentre errori, stanchezza, sviste non solo diventano “inaccettabili” oggetti di sanzioni, ma in definitiva segnano persino la misura dell’inadeguatezza personale di chi vi incappa. Come nei precedenti romanzi e racconti: Visite eccellenti, Una mattina mi sono alzato, E’ stata una lunga giornata, il nostro autore usa un linguaggio semplice, scorrevole ma anche introspettivo nell’analisi caratteriale, nel solipsismo egologico che avvolge i personaggi li porta ad allucinazioni collettive come in un doppio sogno, si presenta inesorabile nel momento del pensionamento e li rende “uno di noi”.
Prof. Nunzio Di Lena Docente di Filosofia