Allarme Punteruolo Rosso anche a Montescaglioso
Il punteruolo rosso (Ryinchophorus Ferrugineus) è un coleottero curculionide estremamente pericoloso per diverse specie di palma.Originario dell'Asia meridionale è stato introdotto nel nostro paese tramite l’importazione di piante non certificate. In assenza di antagonisti naturali è riuscito ben presto a diffondersi sul nostro territorio e rappresenta oggi la prima causa di morte per molte specie di palme.
L’insetto vive all’interno dello stipite dove compie interamente il ciclo vitale che da noi può durare fino a 300 giorni. Le femmine depongono da 250\300 uova alla base delle giovani foglie o nelle cavità del tronco.
"Purtroppo questo insetto ha attaccato anche le palme del territorio e dell'abitato di Montescaglioso facendo morire le piante che adornano le vie cittadine
Le palme attaccate dall'insetto, non sono ancora state bonificate e sono state lasciate nello stato che vediamo nelle foto, permettendo al punteruolo rosso di proliferare ulteriormente e di diffondersi ancora di piu' nelle ultime palme ancora in vita. Ci rivolgiamo dunque alle autorita' competenti affinche' si prendano immediatamente i dovuti provvedimenti per scongiurare la distruzione delle ultime piante presenti nel terriorio e nell'abitato di Montescaglioso".
Redazione -SUDITALIAVIDEO
Ciclo
Il primo stadio larvale dura da 1 a 3 mesi, il secondo 20 giorni circa impupandosi in veri e propri bozzoli sericei di forma cilindrica e dal bozzolo si libera poi l’adulto.
E’ possibile trovare i diversi stadi di sviluppo dell’insetto sulla stessa piante su cui rimane fino alla totale distruzione facendone assumere il tipico aspetto ad ombrello.
Piante colpite
Le piante attaccate del parassita sono diverse: Areca catechu, Arecastrum romanzoffianum (Cham) Becc, Arenga pinnata, Borassus flabellifer, Brahea armata, Butia capitata, Calamus merillii, Caryota maxima, Caryota cumingii, Chamaerops humilis, Cocos nucifera, Corypha gebanga, Corypha elata, Elaeis guineensis, Howea forsteriana, Jubea chilensis, Livistona australis, Livistona decipiens, Metroxylon sagu, Oreodoxa regia, Phoenix canariensis, Phoenix dactylifera, Phoenix theophrasti, Phoenix sylvestris, Sabal umbraculifera, Trachycarpus fortunei e Washingtonia spp.
In italia colpisce prevalentemente due specie :Phoenix canariensis, Phoenix dactylifera, che tra l’altro sono le specie più diffuse di tutto il bacino del mediterraneo.
Danno provocato
L’insetto che giunge sulla pianta deposita le uova alla base delle foglie in piccole cavità. Dopo qualche giorno dalle uova nascono delle piccole larve che scavano gallerie anche molto profonde all’interno del peduncolo fogliare e dello stipite che riempiono di rosura mescolata ad essudati della pianta.
I danni non sono presto visibili ma si può scorgere la presenza del parassita da alcuni sintomi rilevabili da occhi esperti:
- foglie più tenere con margine seghettato;
- asimmetria della chioma;
- le foglie attaccate assumono un colorazione più spenta;
- presenza di foglie spezzate;
Successivamente il danno aumenta di intensità la pianta sembra capitozzata, la cima si piega la chioma si appiattisce con la forma tipica ad ombrello e l’esito finale è la morte della pianta
La presenza di numerose gallerie può minare la stabilità della palma fino a determinarne il crollo.
La tempestività di intervento unita alla diagnosi precoce è la strategia vincente per la lotta al punteruolo rosso.
Oggi e possibile sconfiggere questo temibile insetto mediante l’applicazione di strategia di lotta a diversi livelli che combina:
- la dendrochirurgia,
- l’endoterapia,
- trattamento localizzato con “sistema a doccia”
La dendrochirurgia consiste nel rimuovere, usando attrezzi da taglio affilati e sterilizzati, le parti della pianta invasi dal parassita fino a mettere a nudo il meristema apicale profondo verificandone l’integrità.Operazione molto delicata che se fatta con la massima professionalità riesce a dare degli ottimi risultati nella lotta al parassita!
L’endoterapia consiste nell’iniezione del fitosanitario all’interno della pianta. La traslocazione del prodotto iniettato avviene grazie al naturale flusso dell’acqua ascendente richiamato alla chioma dal fenomeno della traspirazione.Vero cardine indispensabile per l'eliminazione del punteruolopoichè riesce a colpire le larve essendo proprio loro la causa maggiore per il danneggiamento e la morte delle palme.L’aggiunta di un biostimolante agevola la traslocazione in tutte le parti della pianta e ne stimola la ripresa vegetativa.
Il trattamento localizzato con “sistema a doccia”. L’operazione si completa con un’abbondante irrorazione principalmente del “ cuore della palma”Per questo sistema è stata messa a punto una attrezzatura che ci permette di raggiungerei 10 mt di altezza evitando cosi l'uso di costose piattaforme ottimizzando quindi anche i costi di intervento.
Oltre all’utilizzo di prodotti fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute oggi sono anche disponibili antagonisti naturali (nematodi entomoparassiti) che spruzzati sul cuore della palma raggiungono le larve del punteruolo le parassitizzano e le uccidono.
Tutte le fasi di intervento descritte sono eseguite da personale esperto e qualificato. La strategia di lotta e le attrezzatura utilizzate per l’endoterapia ed il trattamento a doccia sono state messe a punto grazie al lavoro di studio e sperimentazione eseguiti in questi anni specificamente per la lotta al punteruolo.
ABBATTIMENTO
Le operazioni di abbattimento delle piante morte o compromesse per la presenza di R. ferrugineus devono avvenire secondo modalità atte a ridurre i rischi di diffusione del punteruolo.
In particolare:
1) l’abbattimento deve essere effettuato in assenza di pioggia e di vento;
2) le dimensioni del cantiere devono essere tali da permettere che le operazioni di abbattimento siano effettuate in sicurezza tenendo conto degli spazi occorrenti alle macchine operatrici e delle dimensioni della pianta da abbattere;
3) deve essere predisposta la copertura dell’area sottostante la proiezione della pianta da abbattere con un telone di plastica dello spessore di almeno 0,20 millimetri;
4) in caso di piante di notevoli dimensioni si procederà con il taglio a sezioni, avvalendosi anche di carro gru, asportando per prima le foglie e l’apice vegetativo, evitando la caduta libera a terra;
5) se in occasione del taglio si rilevano cavità con presenza di larve o adulti le parti tagliate devono essere tempestivamente chiuse in buste di plastica;
6) in caso di abbattimento di piante di ridotte dimensioni può essere previsto direttamente il taglio del tronco al di sotto del colletto della pianta con o senza la rimozione della ceppaia, tenuto conto che di solito il R. ferrugineus non attacca tale organo della pianta;
7) raccolta e imbustamento di tutti i residui caduti sul telone di plastica a fine operazione di abbattimento della singola pianta.
Fonte-www.sos-palme.com