Dopo mezzo secolo chiude a Montescaglioso il Banco di Napoli
Montescaglioso - Dopo mezzo secolo, l'annuncio non è ancora ufficiale, chiude a Montescaglioso, l'agenzia del Banco di Napoli con sede in via San Francesco D’Assisi.
La razionalizzazione e il potenziamento dei servizi di alcune agenzie di Matera, come il prolungamento di orari e l'apertura del sabato, le motivazioni, a dire di alcuni dipendenti, della chiusura prevista per il 21 febbraio prossimo. L'agenzia di Montescaglioso del Banco di Napoli, è stata nel 2013 messa a dura prova, subendo ben due furti a distanza di pochi mesi. Due furti della cassaforte del bancomat esterno, durante la notte, con tecniche identiche e dal carattere alquanto “spettacolare”. Entrambe le volte sono stati utilizzarti grossi escavatori che in pochi minuti hanno sfondato vetrate e portato via il bancomat con un cospicuo bottino. Ma questa è un'altra storia, è una storia che purtroppo fa parte di tutte le banche. A sentire le voci, tali sconcertanti eventi hanno molto inciso sulle decisione di chiudere l’agenzia. La cosa che invece è certa è che una parte della storia economica di Montescaglioso va via da una comunità già duramente colpita. Soltanto il mese scorso a causa di una devastante frana, alcune abitazioni, opifici e l'ipermercato Lidl sono crollati e soprattutto è stato interrotto il collegamento stradale con la SS175. Il momento è sicuramente difficile, anche per le banche; le statistiche ci dicono che la raccolta dei risparmi è ridotta ai minimi termini, complice la crisi mondiale e soprattutto la disoccupazione. Le banche, poi, concedono prestiti alle imprese richiedendo sempre più garanzie, per non parlare delle giovani famiglie che non riescono ad avere mutui spesso a causa della precarietà lavorativa. Molti in questi giorni ricordano i primi momenti in cui il prestigioso istituto del sud Italia mosse i primi passi a Montescaglioso. Una piccola sede in via Garibaldi, nei primi anni sessanta, apriva grazie all'interessamento di Franco Morano, che per diverso tempo è stato sia responsabile dell'agenzia, sia operatore dello sportello, ovvero cassiere. Una persona stimata che ben conosceva la realtà ed ogni singola persona del posto consigliando al meglio i suoi concittadini piccoli risparmiatori. Una banca insomma, dove il rapporto umano e la funzione sociale erano gli attori protagonisti. Erano gli anni dell’emigrazione, seguiti poi dallo sviluppo edilizio ed agricolo sostenuto proprio dai mutui agrari del Banco di Napoli. Tanti i risparmiatori storici del Banco di Napoli che questi giorni riceveranno per posta una lettera che annuncerà la chiusura dello sportello e che saranno costretti, se lo vorranno, a continuare il rapporto con la banca recandosi a Matera. Colpa tutta della scure della razionalizzazione? Una cosa è certa, occorre che le banche, soprattutto quelle storiche del territorio, si scrollino di dosso quella “spersonalizzazione” acquisita negli ultimi anni e si riprendano il ruolo di sostegno delle comunità, con maggiore fiducia nelle persone più che nei numeri, perché la Banca di un territorio deve essere l’espressione di una comunità e vivere e crescere con essa.
Maria Andriulli