Lupi nelle campagne tra Montescaglioso,Pomarico e Miglionico
Il personale del Comando Stazione Forestale di Montescaglioso, con la collaborazione del sig. Matteo Visceglia, responsabile del Centro Recupero Fauna Selvatica di Matera (CRAS), sta effettuando monitoraggi nelle campagne di Montescaglioso, Pomarico e Miglionico per individuare tracce che confermino la presenza del predatore nella zona.Durante tali ricerche il gruppo di lavoro ha rinvenuto in loc. Difesa San Biagio, in agro di Montescaglioso, feci fusiformi contenenti consistenti quantitativi di peli di capra e orme che fanno ritenere che in zona vi sia l’effettiva presenza di lupi. Sempre in loc. Difesa San Biagio gli allevatori hanno segnalato reiterati danni al proprio bestiame provocato dai lupi. Per tali motivi In questa zona sono state istallate fototrappole all’infrarosso nelle vicinanze di carnai (carne e scarti di macelleria depositati sul suolo utili ad attirare l’animale nei pressi della fototrappola). In agro di Montescaglioso tali apparecchi hanno ripreso nibbi, faine, volpi e cani randagi non confermando la presenza dei lupi.
Le fototrappole istallate tra le campagne di Pomarico e Miglionico, di contro, hanno dato riscontri positivi ritraendo nelle ore notturne lupi che percorrono le piste armentizie seguendo l’odore lasciato dalle greggi.
In ogni caso bisogna rassicurare i cittadini di Montescaglioso, Miglionico, Pomarico e degli altri comuni del materano, in quanto non vi sono notizie storiche di aggressioni da parte di lupi ad esseri umani. Ben più preoccupante, di contro, è la situazione dei cani inselvatichiti e randagi presenti in provincia poiché sono stati documentati numerosi casi di aggressioni da parte di questi a esseri umani.
Per quanto riguarda, invece, le greggi che pascolano allo stato brado si potrebbero consigliare agli allevatori accorgimenti atti a limitare gli attacchi dei predatori ai propri animali fra i quali: l’utilizzo di cani pastore adeguatamente addestrati e muniti di idonei collari; non abbandonare senza pastori le greggi al pascolo; nelle ore notturne ricoverare le greggi in recinti idonei; durante il rientro serale nei recinti far seguire il gregge dai pastori non lasciando incustoditi gli animali che si attardano. Tali semplici accortezze dovrebbero essere idonee a scoraggiare i lupi che non trovando prede facili tra le greggi si dovrebbero nutrire di ungulati e in particolare i cinghiali, loro prede naturali presenti in natura, esercitando una auspicabile azione di contenimento della specie e di selezione naturale.
In Basilicata si stanno attuando analoghe attività di monitoraggio a quella posta in essere dalla Forestale con l’ausilio del CRAS, tra queste il progetto “Convivere con il Lupo, conoscere per preservare”, che i Parchi Nazionali dell’Appennino Lucano e del Pollino stanno realizzando insieme ad altri parchi del Sud Italia nell’ambito dei progetti finanziati dal Ministero dell’Ambiente in seguito all’emanazione della Direttiva per la conservazione della Biodiversità.
Fonte - SASSILAND.COM