di Maria Andriulli - Consiglio Comunale :approvati quattro punti per dire no al Pirogassificatore Pantanello di Metaponto
Montescaglioso - E' tornato a riunirsi giovedì scorso, in seduta straordinaria, il Consiglio Comunale di Montescaglioso per la seconda volta nella stessa settimana. Un Consiglio, il cui primo punto all'ordine del giorno è stato la realizzazione dell'impianto di trattamento rifiuti con valorizzazione energetica in località “Pantanello” nel Comune di Bernalda.
Un tema di cui si è discusso molto in questi mesi con incontri ed iniziative tese a sostenere un ricorso contro la delibera della Regione Basilicata del 12 dicembre scorso, che esprime parere favorevole di compatibilità ambientale. Un Consiglio, che si preannunciava dagli animi accesi, ma a cui il Presidente Emanuele Andrisani ha dato la possibilità di intervento sia al pubblico che ai rappresentanti di vari movimenti favorendo così una discussione aperta e democratica. Ad intervenire, è stata per prima, Vita Ditaranto, del movimento “Montesi a 5 stelle”. Il gruppo, da diverse settimane aveva chiesto la convocazione dell’assise per discutere di un progetto che interessa nove comuni tra cui Montescaglioso. Dopo aver ribadito contrarietà anche alle nuove trivellazioni, Ditaranto, in conclusione, ha chiesto al sindaco Silvaggi di sciogliere qualsiasi atteggiamento ambiguo e di ammettere pubblicamente di essere il progettista dell'impianto in questione. <Se così fosse, - ha detto Ditaranto- deve scegliere se fare un passo indietro e continuare a fare il Sindaco difendendo la salute dei cittadini oppure stare dalla parte di chi inquina>. Altrettanto deciso è stato l'intervento del comitato “Monte No Triv” che ha dettagliato il tipo di impianto e le sue criticità, sottolineando l' incompatibilità tra la scelta di autorizzare l'impianto e la legge regionale n.4 del 2015 con cui la Regione si impegna a sostenere quella che ha definito una “Strategia regionale Rifiuti Zero 2020”. Il Comitato ha chiesto al Consiglio di avviare un ricorso straordinario al Capo dello Stato, coinvolgendo altri comuni, nonché di accelerare la costituzione dell'Osservatorio Permanente Ambientale. Il capo gruppo della minoranza Vincenzo Zito, nella dichiarazione di contrarietà ha sollevato non pochi dubbi non solo su un impianto altamente impattante e progettato in una zona a vocazione turistica ed agricola, ma anche rispetto alla capacità produttiva prevista pari al doppio dei rifiuti prodotti dall'intero territorio provinciale, per poi toccare il tema delle polveri sottili nocive per la salute soprattutto se prodotte da impianti di cogenerazione alimentate a biogas. La minoranza ha chiesto al Consiglio di deliberare un'assoluta contrarietà alla realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti sul proprio territorio nonché di ricorrere al TAR di Basilicata, contro l'approvazione del provvedimento di autorizzazione a supporto del WWF di Matera e di altre associazioni ambientaliste. Il consigliere d'opposizione Rocco Ditaranto ha suggerito di rafforzare il parere di contrarietà predisponendo il ricorso al capo dello Stato. Il sindaco Silvaggi al termine di tutti i contributi, è intervenuto ammettendo di essere il progettista della struttura che ospiterà l'impianto di trattamento dei rifiuti la cui realizzazione, ha affermato , al momento è sospesa poiché il comune di Bernalda ha ritirato la disponibilità del sito. Silvaggi ha richiamato tutti alla coerenza, invitando gli ambientalisti a tenere alta la guardia su tutte le situazioni di criticità ambientale quali quelle del cementificio materano o degli impianti già esistenti a Laterza e Bernalda, dichiarando la sua personale battaglia per un giusto Piano dei Rifiuti in Basilicata. Zito ha attaccato duramente il sindaco dichiarando che l'atto regionale è valido e va impugnato e che, ha detto Zito, <non si può essere progettisti di un impianto e allo stesso tempo essere contrari, è una questione etica e politica che merita un chiarimento>. Il Consiglio ha approvato all'unanimità quattro punti ovvero :assoluta contrarietà, ricorso al TAR di Basilicata, ricorso al capo dello Stato e coinvolgimento di altri comuni. Il secondo punto all'ordine del giorno cioè la dichiarazione di Oxford sulla libertà di pensiero e di espressione, è stata rimandata ad altra seduta poiché il Presidente del Consiglio ha abbandonato l'aula a seguito dell'intervento di Zaccaro ritenuto inopportuno e strumentale provocando una bagarre poco dignitosa in un luogo simbolo di libertà di pensiero e democrazia.
Maria Andriulli - Fonte Quotidiano della Basilicata