Presentato a Montescaglioso il libro di Pino Aprile"Carnefici"
MONTESCAGLIOSO. Sabato 28 Maggio a Montescaglioso è stato presentato il nuovo libro di Pino Aprile, 'Carnefici', col quale l'autore vuole far luce su quel dolore di sottofondo nella vita dei meridionali che è come l'eco del Big Bang,la strage di italiani del Sud compiuta per unificare l'Italia.
Si tratta di un vero e proprio genocidio. Dall'incrocio dei risultati dei censimenti disposti dai Savoia , nel 1861 e nel 1871 , e dei dati delle anagrafi borboniche ,emergono al Sud tribù perdute. Nel 1865 il ministro Manna scrive a Vittorio Emanuele ,nella relazione sul censimento del 1861, che i 458.000 fantasmi italiani sono dovuti alle gravi conseguenze del grande atto del nostro rinnovamento, la guerra.
al Sud ,secondo i vari raffronti ,mancano da almeno 120.000 a 652.000 persone, solo da metà del 1860 al1861. Gli stessi compilatori del censimento non sanno come spiegare la sparizione di 405.000 persone,di cui 105.000 meridionali ,tutti maschi. La possibilità di controllare questi dati non c'è più in quanto le carte originali sono sparite. La gestione sabauda dei documenti storici prevedeva l'occultamento e la distruzione di quelli imbarazzanti.
Fra tante ipotesi,confusione, sciatteria, disagi e disastri,c'è una certezza:dentro quelle cifre c'è la dimensione del massacro compiuto al Sud. Quando il Piemonte invase il Regno delle due Sicilie si contavano 7.177.000 abitanti. Dopo poco più di un anno di guerra ,al famoso censimento del 1861, gli abitanti del Sud continentale risultarono essere 6.787.000.
Pino Aprile si chiede che fine hanno fatto quei 390.000 mancanti che derivano dalla differenza dalla differenza tra l'ultimo conteggio borbonico e il primo sabaudo?Non sono stati contati ,li hanno contati in più i Borbone o li hanno contati in meno i Savoia?Non sono mai esistiti? Di sicuro,molti di loro sono esistiti e furono uccisi.
Dal diario di un bersagliere si scopre come veniva raso al suolo un paese,massacrati gli abitanti,saccheggiate le case,bruciati interi villaggi,i cui abitanti erano sottoposti a marce forzate di decine di chilometri e a torture. L'Italia liberata divenne un immenso arcipelago Gulag,di cui il professor Giuseppe Gangemi, dell'università di Palermo ,sta ricostruendo la mappa e l'organizzazione:decine di migliaia di soldati borbonici furono deportati in fortezze e campi di concentramento in Piemonte,Lombardia, Emilia, Liguria,nelle isole toscane,in Sardegna, alle Tremiti. Le carceri italiane erano stracolme di detenuti politici o sospetti tali,in condizioni igieniche orrende che facevano scoppiare epidemie, la mortalità tra i reclusi superava il venti i per cento ,e venivano seppelliti nelle fosse comuni. E ancora, i paesi venivano più volte espugnato,sottoposti a 'purghe',razzie,rappresaglie,stupri. L'esercito di occupazione sabaudo sale a 120.000 uomini con diritto di 'saziare la libidine'stuprano le donne del Sud e di fucilare a vista chi sembrava avere età da soldato, ma non fosse sotto le armi o avesse il 'viso da assassino'.
Certamente il viaggio che Pino Aprile ci propone di fare in queste pagine è duro: egli ci guiderà in un'Italia molto diversa da quella che ci è stata raccontata. Ma ,vi assicuro,è un viaggio da non perdere...
Margherita Lopergolo