Assessore Scaramuzzo: a proposito di libertà

A proposito di libertà. In questi giorni sono stata ad ascoltare in silenzio tutte le polemiche e le grida disperate che si levavano in difesa di Cooperattiva, ingiustamente depauperata di un’iniziativa che “sembra” le appartenga di diritto:” I Cucibocca”.
Ho aspettato pazientemente che dei pettegolezzi di quartiere tacessero nel nome della dignità che ognuno, in queste occasioni, dovrebbe tutelare più di qualunque cosa. Penso però sia arrivato il momento di fare chiarezza.
Prima precisazione:” I Cucibocca” appartengono all’intera comunità di Montescaglioso, sono appunto uno dei nostri beni intangibili e chi non lega “ I Cucibocca”alla propria infanzia?
Seconda precisazione: fino a Giugno 2016 la gestione dell’iniziativa (così come di altre, In Vino Veritas etc) veniva affidata in maniera esclusiva e antidemocratica, senza cioè che fossero interpellate altre società o associazioni, alla società Cooperattiva; il criterio con il quale quasi tutti gli eventi fino ad ora sono stati gestiti da Cooperattiva altro non è stato se non quello di un vuoto istituzionale che in questi anni ha permesso al Sig.Caputo, presidente di Cooperattiva, di arrogarsi la proprietà anche di beni intangibili che appartengono, appunto, ad una comunità, alla nostra storia, alle tradizioni e alle identità di tutti.
Terza precisazione: relativamente alla ricostruzione degli eventi fatta dal Cons. Ditaranto del Movimento5 Stelle, devo dire, per inciso, ancora una volta che ho la segreta speranza che in questi cinque anni si compia il miracolo di avere un’opposizione costruttiva da parte sua e non solo fine a se se stessa, che l’iniziativa dei Cucibocca non è stata riproposta dal Sig. Caputo negli anni ’90, ma qualche anno più tardi (si documenti e comunque sono pronta al confronto storiografico con lei).
Ribadisco che la nostra tradizione non ha sottoscritto alcun contratto a tempo indeterminato con Cooperattiva nella persona del Sig. Caputo, che questa Amministrazione vorrebbe avere la “Libertà “ di affidare la promozione di iniziative culturali anche ad altri Enti o Associazioni proprio seguendo il principio molto democratico dell’avvicendamento!
Quarta precisazione: a proposito della diffida emanata dal Sindaco nei confronti di Cooperattiva, chiarisco che la stessa è scaturita dalla mancata richiesta di autorizzazione da parte di Cooperattiva a svolgere l’evento; e in tempi così pericolosi è impossibile che un’Amministrazione pubblica, per motivi di sicurezza dei propri cittadini, consenta eventi in maschera non autorizzati. Non avremmo avuto, come la scrivente ha più volte ribadito, nulla in contrario ad una collaborazione tra Cooperattiva e la ProLoco, anzi l’avremmo auspicata molto, perché ci avrebbe fatto sperare che questo Paese avesse davvero voglia di rinascere al di là dei particolarismi e delle gelosie gratuite.
Quinta precisazione: il Sig.Caputo ha dichiarato in una sua comunicazione che si aspettava una convocazione ufficiale da parte mia per discutere dell’iniziativa de”I Cucibocca”. La carica Istituzionale che mi onoro di rappresentare è sempre stata ed è sempre a disposizione di tutti, sono caratterialmente aperta al dialogo e al confronto, ho sempre vissuto nella convinzione che la cultura rendesse gli uomini migliori e liberi, quindi se il Sig. Caputo avesse davvero voluto confrontarsi con me ne sarei stata contenta ma ha preferito attaccare invece che collaborare.
Pettegolezzi di quartiere hanno anche tirato in ballo i finanziamenti regionali ( poche migliaia di euro : 3000,00 per la precisione) che fino all’anno scorso andavano nelle casse di Cooperattiva e che quest’anno sono stati affidati tramite delibera alla Pro Loco nello spirito appunto di un naturale e democratico alternarsi tra le società o associazioni a cui l’amministrazione in maniera trasparente decide di affidare la promozione e la realizzazione dei vari eventi nel corso dell’anno, con l’unico fine di garantire alle prossime generazioni la fruizione di uno straordinario patrimonio storico,architettonico,paesaggistico,culturale che appartiene “a tutta” la comunità e al suo futuro.
L’ASSESSORE ALLA CULTURA
Maria Scaramuzzo

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