Frana di Montescaglioso. E' questa la Basilicata che vogliamo?
Paradosso in Regione Basilicata. Sembrerebbe il titolo di un film ma, purtroppo, altro non è che la triste realtà che spiega, per bene, il comportamento ed il modus operandi della Giunta Pittella.Montescaglioso, ridente cittadina della collina materana, nonché uno dei centri più grossi della Regione, umiliata per strani giochi di potere. Insignita del titolo di Città nel 2004 e del riconoscimento di “Comune Gioiello d’Italia” nel 2012, rientra tra i “venti paesi italiani da non perdere” secondo una recente classifica stilata da Skyscanner. La Città sorge, tra l’altro, a pochi chilometri da Matera, la Città Capitale Europea della Cultura 2019, con cui condivide le bellezze del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. La storia di Montescaglioso, testimoniata da straordinari rinvenimenti archeologici, attraversa la civiltà romana, che le diede il toponimo di Civitas Severiana, passando dalla civiltà longobarda, normanna, benedettina, rinascimentale e barocca. Montescaglioso ha un patrimonio di beni tangibili ed intangibili straordinario: primo fra tutti l’Abbazia di San Michele Arcangelo, una delle più grandi d’Europa, quindici chiese, quattro monasteri, palazzi nobiliari seicenteschi e settecenteschi. Purtroppo, insieme a tali incredibili bellezze, siamo tristemente saliti alla ribalta per il catastrofico evento franoso che ci ha colpiti il 3 dicembre 2013. A distanza di 4 anni possiamo tranquillamente dire, senza ombra di smentita, di sentirci sedotti ed abbandonati. Una Regione che non ha saputo dare le giuste risposte, credendo che un finanziamento che spetterebbe di diritto ad una comunità altro non sia che un favore a titolo personale fatto al Primo Cittadino. Finita la passerella di autorità nell’immediata fase emergenziale, infatti, l’interesse si è tradotto con un primo stanziamento, totalmente esiguo a fronte di un danno accertato di 60 milioni di euro, per un territorio devastato di oltre 70 ettari. Nell’ultimo anno il sottoscritto, assieme all’Assessore Monica Ditaranto ed al Cottam (Comitato Tutela Ambiente e Territorio Montescaglioso), in più occasioni ha richiesto e partecipato a tavoli tecnici ed istituzionali illustrando le criticità esistenti e le preoccupazioni per il futuro della comunità. E’ stato consegnato, inoltre, uno scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni ed, all’allora rappresentante del Governo, Sen. Filippo Bubbico ma nessuno ha mai dato risposta né tantomeno mostrato interesse. Può una catastrofe del genere, che ha prodotto gravissimi danni alle infrastrutture ed al patrimonio edilizio privato, coinvolgendo abitazioni, opifici ed opere stradali con la preclusione dell’accesso più importante alla Città, risultare al 121° posto tra le priorità individuate nella Delibera di Giunta Regionale “Task Force Interventi di Mitigazione del Rischio Idrogeologico”? Soprattutto, è possibile che si ignori completamente l’indirizzo espresso dal Consiglio Regionale il 1 agosto 2017 all’unanimità sulla mozione presentata dai Consiglieri Spada, Lacorazza, Bradascio, Cifarelli e Napoli con cui ci si impegnava “a tener conto nell’ambito dei programmi di interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico di cui alla piattaforma RENDIS dei due progetti inerenti il completamento della messa in sicurezza e il consolidamento definitivo del versante nel territorio comunale di Montescaglioso interessato dalla frana del 3 dicembre 2013, stante l’urgenza e l’indifferibilità degli interventi, l’estensione dell’area interessata e soprattutto il numero delle persone a rischio”? E qui arriviamo al paradosso in cui è incappata la Giunta Regionale. Mercoledì 25 ottobre 2017: riunione della Terza Commissione (Attività Produttive – Territorio e Ambiente) presieduta dal Consigliere Vincenzo Robortella; presenti l’Assessore Nicola Benedetto ed i Consiglieri Lacorazza e Miranda Castelgrande (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Bochicchio (Psi) e Perrino (M5S). Audito, dopo esplicita formale richiesta, lo scrivente Sindaco di Montescaglioso assieme al Primo Cittadino di Stigliano Francesco Micucci. L’Assessore alle Infrastrutture ed ai Trasporti asserisce ufficialmente che le frane che hanno colpito le due città sono delle priorità per la Giunta Regionale e che nel provvedimento in fase di pubblicazione si trovano ai primi posti. A conferma di ciò, a fine lavori l’Ufficio Stampa Regionale riassume l’esito dell’audizione citando testualmente l’Assessore Benedetto “per quanto concerne i progetti che riguardano i Comuni di Stigliano e Montescaglioso sono tra i primi in graduatoria. Al Comune di Stigliano saranno finanziati due progetti per complessivi 7 milioni di euro e al Comune di Montescaglioso altri due progetti per un totale di oltre 8 milioni di euro”. Cosa è successo nelle settimane successive? Com’è stato possibile che la nostra Città dalle primissime posizioni giungesse ad occupare una postazione non utile a garantirle priorità? Ad onor del vero Montescaglioso ad oggi risulta al 27° posto e dunque finanziato solo per il completamento delle opere di mitigazione del rischio e ripristino del reticolo idrografico (€ 1.712.284,75); ammissibile ma, al momento, non prioritario il progetto più importante da € 7.000.000,00 per la definitiva messa in sicurezza del versante franoso che, ad oggi, mette in serio rischio due terzi della Città ed oltre 6.000 abitanti.
Siamo letteralmente stanchi di questo atteggiamento poco rispettoso e menefreghista riservato alla nostra Città. Siamo stanchi del fatto che in Basilicata se non appartenenti al Partito Regione difficilmente si riesce ad ottenere diritti per la propria Comunità. Quello che emerge da questa situazione è estremamente chiaro ed allo stesso tempo preoccupante: essere una mosca bianca distante dalle posizioni del Partito Regione e, dunque, non conforme a quelli che sono gli schemi di spartizione partitica, preclude qualsiasi rispetto per i territori che rappresentiamo.
E’ l’ora di dire basta, è l’ora di mettere da parte queste logiche e costruire qualcosa di importante per il futuro e la crescita dell’intera Regione, con metodi esclusivamente legati al merito ed al diritto.
Ad oggi reclamiamo un diritto acquisito, così come previsto dai criteri oggettivi posti dai fondi RENDIS, pertanto a gran voce chiediamo che il Governatore Pittella con la sua Giunta venga in loco per verificare “de visu” la drammaticità in cui versa l’area di frana.
Toccare con mano la situazione, servirà a sensibilizzare le loro coscienze civiche, ponendo le basi per riabilitarsi dopo l’enorme errore commesso. La modifica del provvedimento regionale n° 01094 del 6 novembre 2017, risulta indispensabile per restituire il maltolto.
In conclusione è chiaro, che ogni Primo Cittadino che si rispetti, ha il dovere di tutelare la propria Comunità attraverso qualsiasi forma consentita dalle regole democratiche, ed è quello che accadrà se la Giunta Regionale continuerà con questo atteggiamento. Siamo disposti, partendo dal ricorso amministrativo al TAR di Basilicata ad arrivare persino alle Corte Europea competente.
IL SINDACO
Vincenzo ZITO