Michele Marchitelli, ricordo personale di Alberto Parisi
Alberto Parisi è mancato nella giornata di ieri 18 marzo 2020. Ha lasciato questo mondo in un momento in cui non è possibile avere contatti diretti gli uni con gli altri, proprio lui che era una persona abituata a vivere nella socialità.
E’ stato insegnante elementare per tanti anni presso la scuola di Montescaglioso, cittadina nella quale ha ricoperto anche gli incarichi di consigliere comunale e vice sindaco negli anni 1960 e 1961. Consigliere provinciale nel 1975, nel 1967 è stato tra i promotori della Pro Loco di Montescaglioso, associazione della quale è divenuto Presidente onorario nel 2017, in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione. Tra i riconoscimenti conferitigli vi è anche quello, prestigioso, di Commendatore al merito della Repubblica Italiana, ricevuto nel 1977. E’ stato, inoltre, Console del Touring Club Italiano (1969) e Consigliere nazionale per la Basilicata nell’UNPLI (1970).
Volutamente lascio per ultimo quello che è stato l’impegno che ha lo ha reso ancora più celebre: mi riferisco, naturalmente, all’attività, svolta per tanti anni, di corrispondente da Montescaglioso (era giornalista pubblicista) per “La Gazzetta del Mezzogiorno” oltre che per altre pubblicazioni.
A tal proposito voglio raccontare un aneddoto: quando, nell’ormai lontano 1998, mi sono affacciato alla professione giornalistica, in diverse occasioni mi è capitato di ascoltare queste parole, pronunciate dai nostri concittadini montesi: “Allora vuoi fare l’Alberto Parisi”, “Voi essere il nuovo Parisi”.. Per antonomasia il suo nome aveva assunto ed incarnato quello del giornalista: esempio, questo, di quanto la sua penna e la sua notevole e magistrale abilità nel raccontare Montescaglioso abbiano inciso nella vita culturale, politica, associazionistica del nostro Comune per tutto il XX secolo. E’ stato un signore ed un gentiluomo come ormai ce ne sono pochi in questa nostra Italia.
Nei tanti pomeriggi domenicali trascorsi insieme nella nostra ideale “Tribuna Stampa”, al Campo Sportivo o al Palauditorium per le gare di calcio, basket e pallavolo e, in generale, in tutte le altre occasioni, non mancava mai di dare suggerimenti, di raccontare aneddoti e vicende avvenute molti decenni prima, ogni volta con capacità narrativa ed una notevole memoria, qualità capaci di coinvolgerti direttamente e, per certi versi, di renderti partecipe dei fatti.
Credo di poter affermare, senza paura di smentita, che, al pari dei compianti Giuseppe Matarazzo e Tonio D’Elicio, sia stato anche lui affetto dalla “montesite”, ovvero un amore profondo per la nostra Città di Montescaglioso, un legame così profondo che lo ha portato a tramandare avvenimenti e ad immaginare il futuro e lo sviluppo della nostra comunità, ad affidare alle generazioni successive tanti suggerimenti che, se applicati, potrebbero, realmente, portare vantaggi alla nostra Comunità.
Alberto Parisi ha raccontato le vicende belle e quelle meno edificanti di Montescaglioso con elevato impegno civile e morale: il suo insegnamento professionale e di vita deve essere di esempio per quanti vorranno intraprendere una delle strade che lui ha saputo percorrere egregiamente: quella di formatore educativo nella scuola, quella di uomo impegnato in politica, nel sociale, nella Chiesa e nell’associazionismo; quello di cronista puntuale.
Nella prossima estate, quando si potrà tornare ad una vita normale, sono state annunciate le celebrazioni della sua figura: le ha ampiamente meritate.
Mi stringo con un abbraccio sincero di affetto e cordoglio alle sue amate donne: alla moglie Adele, alle figlie Giovanna, Irene e Nunzia, ai familiari e a quanti lo hanno apprezzato in vita.
Ciao Alberto!