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Grazie alla passione di un gruppo di giovani di Montescaglioso è nato il blog lacortedifederico.com
La storia, la tecnologia, le scienze e molto altro ancora, saranno accessibili a chiunque attraverso il web. Il blog inaugura la sua attività con l'articolo “L'influenza Greca a Montescaglioso” a cura di Alessandro Bitondo.Di seguito la prima pubblicazione.
L’influenza greca a Montescaglioso di Alessandro Bitondo
La prima attestazione del nome “Italìa”, utilizzata dallo storico Antioco di Siracusa (V sec a.C.), designava i territori di colonizzazione Achea, delimitati ad Occidente dai fiumi Sele e Lao e a Oriente dal corso del Bradano. Dunque, quest’area si estendeva per tutta la Calabria, fino alla valle del Cilento, nell’attuale Campania e terminava con la chora (termine che indica l’area che circonda una polis) di Metaponto.
Figura 1
Sebbene altri storici, tra i quali Erodoto, usino l’appellativo “Italìa” per indicare semplicemente i territori che subirono l’influenza ellenica, il lavoro di Antioco cataloga Montescaglioso come insediamento di confine, essendo la sua posizione, oggi come allora, sul versante destro del fiume Bradano. Gli scavi in area montese hanno sottolineato poi che il centro abitato era di matrice indigena, il che fa pensare che la comunità esistesse già prima dell’arrivo dei Greci sul suolo Italico. È importante quindi ricordare il ruolo rilevante che Montescaglioso, come tutte le altre realtà indigene dell’Italia Meridionale, ha avuto nell’insediamento dei popoli “d’oltre mare”.
Molti storici danno rilievo proprio all’esigenza, presente nei colonizzatori, di affidarsi a popolazioni preesistenti e di instaurare un rapporto di convivenza basato sull’interesse, insito in entrambe le parti, al commercio. Non bisogna infatti dimenticare la causa che spingeva questi popoli ad allontanarsi dalla Madrepatria, rappresentata principalmente dalla necessità di nuove terre coltivabili.
Il modello di colonizzazione era caratterizzato da vere e proprie aree di influenza, ben identificabili in zona Ionica, in contrapposizione con il tipo “polis”, cioè “città-stato”, tratto fondamentale dell’espressione greca. In questa dinamica si pone la fondazione di Metaponto, VII sec. a.C., nata, secondo la tradizione, per consolidare e delimitare la regione Achea della Siritide. L’ampiezza dell’area territoriale, della quale la città godeva, è dimostrata dal posizionamento delle Tavole Palatine, santuario extraurbano e distante dal centro abitato che sanciva il “confine” degli insediamenti Metapontini.
Lo studio dei rapporti tra colonie Greche e popolazioni locali può essere utile per comprendere meglio la storia dell’insediamento indigeno di Montescaglioso, il più vasto nella zona del fiume Bradano. La città, fondata probabilmente dagli Enotri, godeva di un posizionamento favorevole in quanto, costruita in altura, poteva dominare la piana sottostante nonché i corsi del Bradano e del fiume Gravina. Si riconosce invero all’attuale centro storico il primato di maggior rilievo della zona in quanto punto di riferimento per gli altri insediamenti in territorio Montese, tra i quali quelli sorti presso il parco della Difesa S. Biagio e la Contrada Pagliarone. Si ritiene che questi ultimi fossero punti di produzione artigianale, favorevoli al commercio con la piana sottostante e con i siti della Magna-Grecia.
Figura 2
In particolare, l’abitato in Difesa S. Biagio ha assunto un ruolo rilevante tra l’VIII e il I sec. a.C.Infatti, forte della sua posizione strategica, funge da spartiacque tra influenza greca e città indigena. A testimonianza di questo, gli scavi archeologici nell’area più a sud del parco hanno portato alla luce importantissimi reperti. La zona era occupata da un numero considerevole di abitazioni nelle quali gli archeologi hanno rinvenuto un grosso numero di vasi decorati, anfore e grandi contenitori per la conservazione di beni alimentari; nel sito della Difesa S. Biagio, infatti, le attività agricole rivestivano un ruolo fondamentale.
Per quanto riguarda l’attività artigianale, sono state portate alla luce delle tegole che si sono rivelate fondamentali per la ricostruzione storica. Usate per la copertura delle abitazioni del territorio montese, hanno la caratteristica di essere bollate, cioè segnate da qualcuno con un timbro, un’iscrizione. Nonostante tra il VI e il I sec. a.C. questa fosse una pratica molto comune per trasmettere informazioni pratiche dal punto di vista edilizio, una tegola bollata (datata III sec a.C.), ritrovata in contrada Molinello, a sud di Montescaglioso, è degna di particolare attenzione. Questa riporta il nome del ceramista che l’ha fabbricata seguito dal saluto “χαῖρε”, che in greco antico significa “salve”.
Tale iscrizione rende l’idea dell’influenza che l’insediamento subì dai colonizzatori. Si può affermare però, che nonostante l’impatto della cultura ellenica sia stato considerevole, Montescaglioso, come le altre città indigene della zona, godeva di una certa libertà da pressioni politiche. Libertà che sarà ridimensionata dall'arrivo di un nuovo popolo nella zona ionica; non via mare, come era stato per i Greci, ma via terra. Stiamo parlando dei Romani.
Note alle immagini: Figura 1 da Domenico Musti, Magna Grecia: il quadro storico, Laterza, Roma-Bari, 2005; Figura 2 da SIRIS 11 - Studi e Ricerche della Scuola di Specializzazione di Archeologia di Matera, Edipuglia, 2012.
Bibliografia: Domenico Musti, Magna Grecia: il quadro storico, Laterza, Roma-Bari, 2005; Indro Montanelli, Storia dei Greci, Rizzoli, Milano, 1959; SIRIS 1 Lo spazio del rito. Santuari e culti in Italia Meridionale tra Indigeni e Greci. Atti delle giornate di studio (Matera, 28 e 29 giugno 2002), Maria Luisa Nava, Edipuglia, 2005; SIRIS 11 – Studi e Ricerche della Scuola di Specializzazione di Archeologia di Matera, Edipuglia, 2012; SIRIS 13 – Studi e Ricerche della Scuola di Specializzazione di Archeologia di Matera, Edipuglia, 2013.
Alessandro Bitondo