Montescaglioso : lavori pubblici l'Ass. Zito replica al PD

Nei giorni scorsi, presso la sede di Corso della Repubblica del Circolo del Partito Democratico, è stato affisso un manifesto sul quale sono riportate quattro immagini fotografiche relative ai lavori che interessano la parte sottostante l’Abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo.

Nella comunicazione si fa riferimento ad “un’assoluta incompetenza e mancanza di una qualunque idea di recupero del Centro Storico che non sia dannosa per il paese”, aggiungendo che si può ritenere vi sia “una perfida volontà di cancellare le tracce del nostro passato”. Si ricorda che precedentemente sono stati eseguiti lavori di riqualificazione di altri spazi (“piazze e piazzette”), prima dell’opera attuale, che, secondo il parere espresso dal Circolo PD montese, contribuirebbe a cancellare un antico sentiero di accesso al Centro Storico montese da Porta S. Angelo, demolirebbe la collina sulla quale è situata l’Abbazia, oltre a mettere a serio rischio gli equilibri delle falde acquifere e del versante stesso; ultima criticità avvertita, l’elemento di disturbo alla visuale del millenario monastero e della parte antica di Montescaglioso. Nel manifesto si sottolinea come tutte queste attività siano state avviate senza la richiesta del parere agli Enti sovracomunali preposti alla concessione dei necessari nullaosta, come Sovrintendenza ai Beni Artistici ed Architettonici, ai Beni Archeologici, Ufficio del Territorio regionale. Alle accuse mosse dal Circolo locale del PD ha replicato l’Assessore comunale ai Lavori Pubblici Vincenzo Zito, il quale ha spiegato che l’intervento presso la Strada del Vignale è “una realizzazione per la messa in sicurezza dell’area retrostante l’Abbazia, popolarmente conosciuta anche come Pallone”. Sottolinea come l’area presentasse un “pericolo immediato” che impediva di procrastinare l’intervento attuato. Negli ultimi mesi si erano verificati cedimenti nella parete rocciosa con caduta di massi nell’atrio delle cantine sottostanti. Zito ha quindi affermato che, in seguito alla segnalazione dei proprietari, “con tempestività da parte dell’Amministrazione Comunale e della Protezione Civile di Basilicata è stato redatto e approvato dall’Ente regionale competente il progetto dei lavori”. Questi ultimi hanno potuto avere inizio nel più breve tempo possibile, in una zona che ha accusato una condizione di abbandono da oltre sessanta anni, dal periodo in cui si verificò un crollo del muro di cinta dell’Abbazia stessa, che coinvolse tutti i locali ipogei (le cantine) presenti nella zona. L’assessore, allo stesso tempo, ha voluto ricordare come alla fine degli anni Novanta, era stato eseguito un intervento “senza criterio alcuno” che nel tempo ha notevolmente aggravato la situazione della stessa area, visto che è stato causa di ingenti ristagni di acqua con infiltrazioni notevoli su tutta la scarpata. Entrando nello specifico del riferimento, circa dieci anni fu realizzata una fossa di notevoli dimensioni (circa tre metri di profondità) per allocarvi, al suo interno, cisterne metalliche necessarie all’impianto antincendio del monastero benedettino. Zito ha quindi sostenuto che, alla luce delle motivazioni che hanno portato alla realizzazione dell’intervento, è evidente che il parere espresso dalla Protezione Civile sia stato richiesto ed ottenuto, “nel pieno rispetto della normativa vigente”.

Fonte - Michele Marchitelli - Il quotidiano della Basilicata

 

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