Quando i ricordi sono scritti dentro il cuore. -di Maria Andriulli-
Sentirsi parte di una comunità, sentirsi tutt'uno con la propria terra, maturare un legame viscerale senza limiti con il luogo in cui si è nati significa condividere tutto, soprattutto le tradizioni che sono le nostre radici più autentiche e profonde
Le tradizioni ti accompagnano durante tutta una vita e sono legate ai ricordi dell'infanzia, che porti sempre con te, che racconti ai tuoi figli. Ma il tempo cambia tutto, divora, trasforma le cose e adegua anche quei riti più radicati alla modernità dei tempi. Occorre allora essere più forti e ricordare quei momenti, incidere quei riti dentro il cuore.
Ricordo ancora, quando il 31 luglio l'asta per avere l'onore di guidare il carro di San Rocco si batteva sul sagrato della chiesa dedicata al nostro Santo protettore e le voci di chi sarebbe stata l'auriga dell'anno si rincorrevano per le vie del paese.Il primo agosto la banda girava per tutto il paese ed interminabili erano i giorni per arrivare al 20 agosto quando ti attendeva un nuovo vestito e delle nuove scarpine. Ma i tempi cambiano, tutto cambia, tutto si spettacolarizza, tutto passa attraverso i telefonini, il web.Oggi la devozione è diventa più “passionale” si è trasformata in una corsa frenetica per le vie della città, una festosità che sempre più si distacca dalla religiosità. Le luminarie si spengono proprio nel momento più toccante della festa, per cedere il posto alle luci colorate, alla musica tuonante le cui parole o il cui significato sono inopportune e per niente adatte alla sacralità del momento. Ma io quei riti veri , quelli della mia infanzia li ho scritti nel mio cuore e ogni volta ricordo ed immagino San Rocco scendere lentamente dal suo carro, mentre viene acclamato e portato a spalla dai devoti, diretto verso la sua chiesa, con le campane che suonano festose. Mi ritorna in mente mio padre e le tante volte che per vera devozione portava a spalla San Rocco , mentre la banda suonava le marce più belle, quelle capaci di ravvivare il cuore, e la gente: quel fiume di gente che rivolgeva a San Rocco una preghiera .
E' così che io e tantissime altre persone vogliamo ricordare la festa di San Rocco. I tempi cambiano, ma questo non significa che dobbiamo stravolgere ogni cosa.Abbiamo il dovere di preservare e custodire la nostra storia più vera, quella fatta dalla nostra gente, dai nostri contadini che a San Rocco chiedevano protezione: ovvero la fine di una carestia o di una terribile pestilenza. Preservare i riti più tradizionali ed originali significa fare della nostra terra un luogo ricco di storia, un luogo singolare, meritevole di essere vissuto non solo da noi che l'amiamo profondamente, ma anche da chi non ha avuto la fortuna di nascere o vivere in una Montescaglioso meravigliosa. Perchè le tradizioni più autentiche sono un valore aggiunto , una ricchezza culturale, un dovere morale di un popolo orgoglioso e fiero come lo è quello montese.