Manifestazione studentesca a Marconia
Marconia. Manifestazione studentesca a Marconia contro i tagli del governo alla scuola pubblica. Studenti delle superiori provenienti da Bernalda, da Policoro e dalla stessa Marconia hanno dato vita ad un lungo corteo e ad un’assemblea interstudentesca in piazza Bologna, ove sono state spiegate da alcune studentesse le ragioni della protesta e la necessità di salvaguardare la scuola pubblica, garanzia di pluralità, di confronto politico e presidio di democrazia
“Oggi siamo qui per far fronte alle politiche distruttive e speculative che minacciano ormai da tempo la scuola pubblica, l’istruzione e la cultura – ha esordito L. M. del Liceo classico di Pisticci. E quest’anno il processo di smantellamento, di tagli e di privatizzazioni è diventato insostenibile! Queste politiche sono fatte per pagare un debito che non ci appartiene e che è stato creato da multinazionali, banche e politici: quei politici che dovrebbero risollevare lo Stato!”.
Affrontati nel dibattito anche la necessità di impedire che i privati entrino nei consigli d’istituto e “tolgano” agli studenti la possibilità di partecipazione e di espressione nelle loro scuole. “Perché tutti questi politici ci vogliono nascondere l’intenzione di formare solo quanti hanno già un certo reddito in modo da privilegiare i privilegiati e premiare i già premiati dalla vita. E gli altri? Dimenticati”. Gli studenti hanno perciò invocato il dovere di non restare fermi davanti a questo quadro così potenzialmente minaccioso, che crea soltanto disagi; hanno, inoltre, proclamato l’obbligo morale di rivendicare il diritto inalienabile all’istruzione pubblica e il dovere di lottare contro le privatizzazione, la mercificazione della scuola pubblica e della cultura e contro i disagi creati da un’edilizia scolastica sempre più insufficiente.
E poi ancora un altro affondo da parte di un’altra studentessa, G. C.. “L’esenzione dall’IMU delle scuole Cattoliche, i fondi alle scuole private e i continui tagli al nostro Piano Formativo ci hanno fatto scendere in piazza, in quella che sembra essere solo la prima di una lunga serie di manifestazioni. La forza dell’Italia è sempre stata l’istruzione, ma se il Governo continua a spingerci verso le scuole private con tasse altissime da pagare, la nostra forza diventerà il nostro tallone d’Achille”. Non sono mancate nemmeno parole di solidarietà a favore delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, degli anziani al minimo della pensione, dei giovani senza lavoro, degli insegnanti precari, dei metalmeccanici e dei lavoratori che rischiano ogni giorno la propria vita per “difendere quella delle loro famiglie”.
“In definitiva – ha concluso L. M. nel suo intervento dai toni caldi e appassionati - ci stiamo impegnando per protestare affinché il nostro sistema politico, economico e finanziario non tenti di risolvere le sue questioni attraverso lo smantellamento dello stato sociale, i tagli all’istruzione e alla sanità, poiché questo porterebbe al suo stesso fallimento”.
Ed infine un avvertimento seguito da un applauso corale e liberatorio: “siamo stanchi di tutto questo e vogliamo dimostrare agli adulti, ai politici, di destra o di sinistra, che non siamo ancora stanchi. Assicuriamo che le nostre lotte faranno scuola.”
Pino Gallo