Si contano i danni in agricoltura dopo l'alluvione
Metaponto. Sarà passata la tempesta? Dopo il diluvio che ha colpito i centri abitati e le aziende agricole di Montescaglioso, Bernalda, Metaponto, Marconia, Scanzano e Policoro fa capolino il sole sullo sfondo di un cielo azzurro smeraldo.
Precipitazioni meteoriche che non erano mai state registrate negli ultimi 60 anni dalle apparecchiature della regione Basilicata. Sono caduti ben 425 millimetri di pioggia in agro di Montescaglioso ed oltre 300 millimetri nel territorio di Bernalda San Marco.
“Un vero e proprio disastro – dice Francesco Vitelli, presidente del Coprodi di Metaponto – si è abbattuto con una violenza e con una intensità mai vista prima. I pendii delle colline, i costoni dei pianori del metapontino si sono trasformati in violente cascate d’acqua piovane che toglieva anche la visibilità, tanto era concentrata ed abbondante la corrente d’acqua”.
Un evento che possiamo definire biblico e che si avvicina moltissimo alle immagini evocate dal diluvio universale. I terreni sono stati violentemente dilavati da enormi torrenti d’acqua che in pochi secondi hanno spazzato via colture pregiate come le insalate, i cavoli, i finocchi ed i radicchi in piena fase di commercializzazione. Fiumane e venti fortissimi hanno proseguito la loro opera devastatrice, facendo volare i teli di plastica delle coperture delle serre e le pacciamature degli impianti di fragole, che gli agricoltori stavano iniziando a porre in opera per mettere a dimora le nuove piantine di fragole, vanto del metapontino in tutta Europa. Prodotti agricoli che hanno un notevole valore commerciale e che rappresentano i principali redditi delle aziende agricole metapontine, vero motore dell’economia di Basilicata.
Gli impianti arborei, invece, sembrano aver retto bene il ciclone di acqua che si è abbattuto nei frutteti, contribuendo ad attenuare la violenza del dilavamento dei terreni, che si sono riversati sui nastri stradali, allagando le cunette di scolo ed anche i sottopassaggi della statale ionica nel tratto compreso fra Montalbano a Metaponto. Molte strade cosiddette minori di collegamento interno come quelle di Spineto – San Marco sono state completamente sommerse da oltre mezzo metro di fanchiglia, balle di paglia e suppellettili domestiche, per cui è stato necessario chiuderle al traffico, insieme al tratto ferroviario fra Bernalda e Metaponto.
Danni anche alla viabilità interpoderale perché in alcuni tratti il manto stradale è stato trascinato via dalla furia selvaggia delle acque, mentre i ponti devono essere necessariamente controllati uno per uno per verificare eventuali compromissioni statiche e funzionali.
“Adesso – dice Vitelli – procediamo seriamente a quantificare i danni effettivamente subiti dagli agricoltori, in modo che le risorse non vadano disperse in mille rivoli e rivoletti, visto che siamo in prossimità delle elezioni regionali; ma vadano a sostenere quegli agricoltori che hanno effettivamente subito danni e possano contribuire a risollevarli significativamente dall’ennesimo disastro ambientale”.
Pino Gallo