Tavolo Verde Basilicata:incontro a Marconia

foto home campo agricoloMarconia. “Il Papa è l’unico che capisce i problemi degli agricoltori”, grida una voce fra il pubblico durante l’affollata assemblea di Tavolo Verde che si è tenuta del salone della Delegazione municipale di Marconia, organizzata da Tavolo Verde Basilicata.

Poi un altro cittadino sottolinea esasperato che c’è voluta l’occupazione dell’aula consiliare di Pisticci per avviare il censimento degli usi civici, chiesti a gran voce nel corso di un’altra assemblea pubblica di Tavolo Verde organizzata a fine 2014.

Un argomento molto atteso dagli agricoltori di Pisticci, subito ripreso dal perito demaniale Gaetano Perciante, che coadiuvato da una squadra di 4 rilevatori sta procedendo da oltre un anno alla ricognizione degli effettivi possessori dei terreni degli usi civici. Una mappatura dello stato dei luoghi che interessa ben 2.612 ettari e che bisogna catalogare possessore per possessore, riportando la superficie esatta ed i confini precisi insieme a chi li detiene per evitare future contestazioni e procedere con atti successivi all’immissione nel legittimo possesso. Mancando solo un 20% dei rilievi, la mappatura sarà conclusa entro il prossimo mese di aprile, “nonostante la mancata collaborazione del Comune di Pisticci, sia pure con l’affissione di un manifesto che ne annunciasse l’avvio”.

“Ma allora perché non riconoscere ai 350 cittadini il diritto naturale a diventare i naturali proprietari di questi terreni? “E’ vero, inoltre, che l’Amministrazione comunale di Pisticci li abbia gravati di ipoteche?”, si è chiesto Francesco Malvasi, coordinatore di Tavolo Verde Basilicata. Un quesito rimasto inevaso per l’assenza degli amministratori comunali. Di tanto, afferma Tavolo Verde, se n’è accorta anche la criminalità, nelle sue diverse forme ed articolazioni che colpisce i produttori agricoli e che va fermata con il contributo di tutti e in primo luogo con interventi preventivi e attraverso atti concreti, finalizzati ad elevare il senso e la percezione della sicurezza. Assurdo anche che l’agricoltura venda i suoi prodotti a 10, mentre il consumatore finale paga 40. Ovvero 4 volte la quota che è andata all’agricoltore al lordo delle spese sostenute, cui vanno aggiunti i balzelli, come il tributo 660 del Consorzio di Bonifica, ha osservato Malvasi, che in base ad alcune sentenze della Consulta nazionale costituisce un costo insopportabile.

Tavolo Verde ha, inoltre, chiesto che i fondi a copertura del Piano di Sviluppo Rurale vengano destinati per l’80% alle aziende agricole che presenteranno piani di sviluppo finalizzati ad elevare i livelli occupazionali e che vengano emanati bandi a favore dei giovani con specifici titoli ed esperienze nel settore agro-ambientale e agro-alimentare, nonché programmi per la valorizzazione e promozione di tutte le produzioni agro-alimentari tipiche di Puglia e Basilicata, comprese quelle delle carni e del settore lattiero-caseario nonché interventi specifici a sostegno dell’agricoltura conservativa e rispettosa della biodiversità.

Ha concluso i lavori l’On. Paolo Rubino, coordinatore di Tavolo Verde Puglia, il quale ha stigmatizzato il fatto che lo scorso anno la Regione Basilicata, pur in presenza di tante richieste rivenienti dal mondo agricolo non è riuscita a spendere ben 319 milioni di Euro rivenienti dall’Unione Europea. Ha poi condannato l’accordo sul libero commercio delle olive con il Marocco, con il quale gli olivicoltori italiani non possono competere con i prezzi della manodopera praticati in quel paese pari quasi a zero e con la qualità del prodotto visto che in Marocco si può usare anche il famoso Ddt, proibitissimo in Italia.

Pino Gallo

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