Metaponto:un marocchino accoltella due tunisini

Foto incendio Metaponto Il MarketMetaponto. Un marocchino senza fissa dimora cena a casa di due amici tunisini, si ubriaca ed a fine convivio, anziché ringraziare e lasciare l’abitazione degli ospitanti per consentire loro di riposare e andare al lavoro, estrae il coltello, li ferisce alla testa ed all’avambraccio e poi fugge.Subito dopo raggiunge il Market 2019 gestito da Francesco Casamassima e forse per riscaldarsi dà fuoco a dei cartoni opportunamente ordinati per la raccolta differenziata, generando un forte incendio che ha danneggiato le pareti esterne sotto i portici, mentre i fumi densi e neri sono penetrati all’interno del negozio, deteriorando i prodotti alimentari esposti sui banconi. Danni che secondo il gestore ammontano a qualche decina di migliaia di euro.
Nel frattempo vengono informati i Carabinieri di Metaponto, che al comando del maresciallo Giovanni Moscogiuri, soccorrono il primo dei feriti all’avambraccio, che si era fermato al panificio di viale Europa a chiedere soccorso, e allertano i sanitari del 118 e poi successivamente passano davanti alla caserma della Guardia di Finanza, ove notano a terra un giovane a dorso nudo, visibilmente ubriaco, fermandosi per acquisire informazioni utili. Nel frattempo sopraggiungeva un secondo uomo con la testa sanguinante, che lo indicava come persona che lo aveva appena ferito con una serie di fendenti e come feritore dell’amico che i Carabinieri avevano appena soccorso. Intanto in lontananza gli uomini dell’Arma notano l’incendio al supermercato ed avvisano i Vigili del Fuoco, che prontamente intervenuti, domano l’incendio e procedono ad ispezionare i danni alle strutture murarie per metterle eventualmente in sicurezza.
Ai tunisini portati all’ospedale di Policoro sono state diagnosticate ferite da taglio guaribili in 20/30 giorni, mentre il marocchino ritenuto responsabile di lesioni aggravate e danneggiamento del supermercato a seguito dell’incendio è stato arrestato e accompagnato alla Casa Circondariale di Matera a disposizione della Magistratura.
Pino Gallo

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