Cittadini e migranti a Metaponto
“Metaponto, mai così tanto ignorata come altre piccole Comunità, mai così tanto presente nelle menti di chi, come in questo caso, l’ha eletta ideale ostello per il soggiorno di migranti o ospitale dormitorio a cielo aperto per gente presumibilmente senza permessi, senza legge, senza fissa dimora”.E’ quanto scrivono 350 cittadini di Metaponto in una lunga lettera indirizzata al prefetto ed al questore di Matera, ai comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, al presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella, al sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, all’ufficio igiene e sanità pubblica dell’asm di Matera ed agli organi di stampa.
Il documento mette in evidenza che “Metaponto è una piccola comunità che ha dato la sua massima ospitalità e accoglienza sin dalla notte dei tempi e che è sempre stata un crocevia importante, non solo dal punto di vista geografico, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Ed oggi alla flessione demografica si somma l’avanzare del senso di totale precarietà ed insicurezza, dovuto alla presenza (che riteniamo spropositata, sproporzionata ed ormai fuori controllo) di extracomunitari che hanno preso il posto dei metapontini e avvento sulla comunità stessa, nonché comportato notevoli disagi conseguenti, eludendo gli standard minimi di sicurezza”.
“E ciò nonostante le quote di migranti previste per ogni singolo Comune – sottolinea la nota dei cittadini - siano state normate da un ben definito accordo tra Anci e Viminale, che fissa il rapporto di 2,5 migranti ogni mille abitanti. Ed il Comune di Bernalda ne ospita da qualche anno 70 a fronte di 32,5 presenze previste, cui vanno aggiunte altri 160 migranti, che occupano l’ex fabbrica Montubi, la favelas formata da una decina di tende sotto il sovrappasso ferroviario e l’ex falegnameria Pizzolla, che risulta essere scenario, quotidianamente, di reati di vario tipo che dovranno essere valutati dalle competenti autorità”.
“Alla luce di quanto premesso ed in qualità di abitanti di questa comunità – viene sottolineato - sentiamo doveroso denunciare il tutto, non avvertendo più da tempo quel senso di sicurezza e quei parametri minimi di legalità che le Istituzioni dovrebbero garantire ai propri cittadini e contribuenti. Pertanto, per evitare strumentalizzazioni e distorsioni, la cittadinanza spontaneamente continua a riunirsi per confrontarsi sulla questione sicurezza, al fine divulgare e ufficializzare il punto di vista della comunità tutta”.
I firmatari della missiva chiedono di “considerare, inoltre, la questione agricoltura, perché tra qualche mese a Metaponto si aprirà la stagione di semina e raccolta dei meloni, pomidoro e quant’altro, per cui sono attese ulteriori masse di migranti, a rimpinguare quelle pur copiose già presenti. E Metaponto è agricoltura, è turismo, mare, archeologia, cultura. E’ perciò necessario ripristinare in tempi celeri ordine, decoro e legalità su questo territorio, attraverso opportune azioni di sgombero o affini; di riaprire la caserma dei carabinieri anche nelle ore notturne e di potenziare ogni genere di controllo e azione che torni utile ad una imminente risoluzione del problema. La cittadinanza, logora dell’attuale status quo, alla luce dei fatti sopra esposti, esprime disappunto, segnala e richiede alle autorità competenti imminenti e celeri interventi per arginare il degrado nel quale pare progressivamente precipitare”.
Pino Gallo