Sgomberati i migranti delle strutture abusive di Metaponto
Metaponto. “Lo sgombero dei migranti dall’ex falegnameria Pizzolla, dall’ex opificio Cidonio e dalla tendopoli sotto il sovrappasso ferroviario – dice il Sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, è stata un’azione inevitabile prima di tutto per la tutela della salute di quanti di loro occupavano abusivamente le strutture interessate e comunque a favore di tutta la comunità. Nessuno ne fa una vittoria, nessuno esulta, ma è stata ristabilita la legalità. Lo status di cittadini stranieri residenti in Italia, con regolare permesso di soggiorno, tiene a sottolineare il primo cittadino, non ha permesso né alla Prefettura, né alla Regione, né al Comune di trovare una sistemazione alternativa: sembra strano ma è così. La status di “regolare”, infatti, non permette al cittadino straniero di essere beneficiario di programmi di protezione da parte dello Stato italiano così come avviene per i “richiedenti asilo”.
“Chi è regolare ha gli stessi diritti e doveri dei cittadini italiani. Nessuno può obbligarli ad essere ospitati in una struttura rispetto ad un’altra. Né tantomeno è concesso di occupare abusivamente un immobile in condizioni igieniche precarie, così come questo non è concesso ai cittadini italiani. Non c’è una guerra in atto, nessuna contrapposizione esiste tra residenti e stranieri. Metaponto è un capolavoro di integrazione da sempre, dall’antica Grecia, ma anche dagli inizi degli anni ’90 del secolo scorso con i primi arrivi di cittadini stranieri”.
“Oggi Metaponto è una comunità multirazziale, sottolinea il primo cittadino, dove non ci sono atti di violenza né da parte degli stranieri, né contro gli stranieri. Altra cosa, però, è arrendersi al fatto che esistano due pesi e due misure: le stesse regole sono uguali per tutti, se così non fosse saremmo complici di chi fa passare un messaggio sbagliato ai cittadini: quello che la legge non sia uguale per tutti. Il colpo più forte, lo sgombero lo ha tirato agli sfruttatori di manodopera a basso costo che ora non sanno più dove approvvigionarsi di operai da sfruttare. Il perseverare di una situazione di illegalità porta solo ad altra illegalità. La mia amministrazione comunale manterrà la barra dritta contro chiunque provi a pensare che a Metaponto l’illegalità sia tollerata. Noi saremo sempre al fianco delle istituzioni sovraordinate, delle forze dell’ordine e soprattutto dei cittadini perbene per affermare che esiste un solo Stato sul territorio nazionale e una sola razza sulla Terra, quella umana”.
Quando alle quattro del mattino di mercoledì scorso le forze dell’ordine hanno proceduto a fare sgomberare le tre strutture fatiscenti nelle quali avevano trovato sistemazione di fortuna i cittadini africani, tranne qualche frase urlata al di sopra dei toni nei confronti della polizia, per il resto tutte le operazioni sono avvenute in maniera ordinata e nel pieno rispetto della dignità umana di ciascuna componente in campo. In verità nei mesi precedenti i mediatori culturali avevano abbondantemente spiegato agli abusivi occupanti che l’assoluta precarietà dei luoghi non poteva loro consentire di continuare ad abitarli senza conseguenze per essi stessi. Per cui già in molti avevano lasciato spontaneamente la terra di Pitagora. Intanto i locali dell’ex falegnameria sono stati chiusi con cancelli di ferro e con idonea recinzione e le altre strutture prontamente demolite. Le aree sono state subito dopo bonificate dalla ditta Teknoservice, che gestisce nel territorio comunale la raccolta dei rifiuti urbani.
Pino Gallo