Dopo lo sgombero … i migranti trovano alloggio nei capannoni de La Felandina
Metaponto. In ossequio, però, ai principi dei vasi comunicanti un certo numero di migranti, probabilmente molti di quelli che hanno trovato impiego regolare nelle numerose aziende agricole della zona, si sono nel frattempo spostati più a monte, nei capannoni de La Felandina, un complesso industriale morto e sepolto sotto una montagna di soldi pubblici prima ancora di nascere e che sorge sulla sinistra della SS 407 Basentana, in prossimità dell’incrocio con la SS 106 jonica. Una sistemazione ancora più inidonea perché assolutamente priva delle reti idriche, fognarie ed elettriche; nonché più lontana dal centro di Metaponto per i rifornimenti alimentari e dai centri della Caritas per tutti gli altri fabbisogni quotidiani. Ma è soprattutto un punto ad intenso traffico automobilistico e commerciale pesante e per quanto ben illuminato è molto pericoloso per quanti viaggiano a piedi senza giubbotti luminescenti o in bicicletta senza luci. E lo scorso anno due migranti in bicicletta, per queste ragioni, furono travolti da un’automobile in transito sul tratto più a valle ed uno di loro morì sul colpo.
Le forze dell’ordine li hanno già avvisati che la struttura nella quale stanno trovando sistemazione è ancora più inidonea delle precedenti, ma inutilmente. Per cui sicuramente il sindaco di Bernalda, per le stesse ragioni che lo ha spinto ad emanare la precedente ordinanza di sgombero, ne dovrà presto concordare un’altra con autorità e forze dell’ordine.
Chissà se dopo le immani sofferenze patite da questi poveri esseri umani sotto l’arsura dei deserti africani, dopo le feroci vessazioni, le violenze ed i ricatti di ogni genere subiti da spietati trafficanti di uomini, dopo essere stati più volte venduti e acquistati dalle bande di criminali con stratosferici profitti economici; e dopo essere fortunosamente sopravvissuti alla traversata del Mediterraneo, la Città della Pace di Scanzano non possa rappresentare per loro la fine di tutto il male che hanno subito finora durante questo immane esodo biblico verso il ricco continente europeo. Ma rimasti bloccati in Italia.
Pino Gallo