Berlusconi: in Basilicata non ci sarà nessun sito di scorie nucleari
Metaponto. “No. In Basilicata non ci sarà nessun cimitero delle scorie nucleari, né trivelle nel mar jonio, perché già ce ne sono tante”. E’ un altro Silvio Berlusconi quello in visita al tempio di Hera, rispondendo alle domande della Gazzetta.Un altro, rispetto a quello a capo del Governo che nel 2003 firmò il decreto che insediava a Scanzano Jonico il deposito nazionale delle scorie nucleari.
La prima volta del leader di Forza Italia nel metapontino coincide anche con una lezione di storia e di geografia. “Non ci saranno né cimiteri nucleari, né trivelle anche perché la Basilicata è un ambiente fantastico. E’ ricca di siti archeologici, come Metaponto che fu una città importante della Magna Grecia. Inoltre la regione ha degli sbocchi sul mare straordinari. Parlando con alcune persone ho notato che solo 2 persone su 10 sapevano che la vostra regione ha 40 chilometri di spiaggia meravigliosa, stupenda sullo Jonio, dove nel passato sono venuti personaggi che hanno fatto la storia”.
Berlusconi ha studiato bene la Basilicata ed ha la sua ricetta per cambiarla in meglio. “E’ una regione che è stata malgovernata per troppo tempo. E’ ricca di un ambiente straordinario: è ricca di mare e di monti; ha un verde incredibile, ha borghi storici e santuari. Ma è diventata una delle regioni più povere d’Italia. V’è inoltre una diminuzione del numero degli abitanti, del numero delle imprese e dell’economia. Il reddito medio in pil, per famiglia è di 25mila euro, ovvero 5.000 euro in meno del reddito medio italiano; 10mila euro in meno rispetto alle regioni del nord; mentre un ragazzo su 2 non trova lavoro e manca il lavoro per 30mila lavoratori lucani. E chiudono due imprese artigianali al giorno”.
“Al contrario, c’è una larga e diffusa opinione fra la gente di cambiare completamente il governo della Regione e di andare in una direzione opposta, basandosi su persone che non siano politici per professione, ma che abbiano dimostrato con la loro vita e con il loro lavoro di essere capaci di realizzare cose concrete. Perciò noi abbiamo scelto i nostri candidati fra imprenditori e manager ed abbiamo avuto la fortuna di trovare il generale Vito Bardi, che viene dalle forze armate e si è detto felice di tornare alle sue radici, ed è in grado di saper assumere decisioni importanti. Ha avuto 60 riconoscimenti ufficiali per ciò che ha realizzato ed è riuscito a dotarsi di 4 lauree e 2 master. Sono perciò convinto di portare ai cittadini di Basilicata una concreta possibilità di trasformare la loro terra da quella regione negativa che è, in una regione che possa aumentare la qualità della vita dei suoi abitanti e che possa far arrivar qui anche molti più turisti dall’Italia e dall’Europa”.
Inevitabilmente Berlusconi ha aperto il capitolo delle infrastrutture. “E ‘ impensabile – ha osservato - che una regione faccia scendere i turisti in aeroporti che sono fuori dalla regione e dai quali, per arrivare, per esempio a Matera ci vuole più di un’ora. Quindi occorre un grande piano della viabilità e della sua manutenzione. Nei piani di sviluppo la ferrovia Matera Ferrandina sarà pronta solo nel 2026. E queste sono cose inaccettabili. Bisogna intervenire. Ma soprattutto bisogna creare un brand Matera ed un brand Basilicata. Bisogna fare un’opera di promozione della Basilicata nei confronti di tutti i cittadini europei, che possano pensare di venire in Basilicata a scoprire questa realtà straordinaria, ai più sconosciuta. Più turisti significano più posti di lavoro e quindi più benessere”.
Dedicato ai suoi avversari l’ultimo messaggio. “Adesso il centro sinistra ha candidato a presidente della Giunta regionale un farmacista. Speriamo che questo farmacista non dia troppe supposte ai cittadini lucani”.
Pino Gallo